Ekso, il robot che riabilita

Partita la sperimentazione in Sud Italia

Debutta nel Sud Italia il robot che si indossa e aiuta i disabili che sono sulla sedia a rotelle a stare in piedi e a camminare. Si chiama Ekso ed è operativo nei Centri di riabilitazione motoria Padre Pio Onlus di San Giovanni Rotondo. Fra qualche tempo sarà disponibile per i paraplegici in tutti gli ambulatori e le strutture residenziali della Fondazione omonima. Nato nel 2005 per aiutare i soldati americani a trasportare carichi superiori alle loro forze, nel 2011 è stato adattato per la riabilitazione delle persone con disabilità motoria. Una volta indossato (anche sui vestiti) consente a chi ha una paralisi totale di stare in piedi e muoversi correttamente con tutto il proprio peso sino a quattro ore consecutive.

Un esoscheletro che sostiene il movimento

Nel 2014 è prevista una versione che sarà cucita addosso al paziente e potrà essere utilizzata in autonomia anche a casa. Il robot è un esoscheletro, una sorta di corazza che esegue lo stesso tipo di movimento del paziente. Gradualmente mentre la persona recupera, Ekso la aiuta a migliorare con esercizi sempre più complessi.

A chi non è in grado di muovere neanche gambe o braccia, il robot cerca di favorire un buon tono muscolare e migliorare la funzionalità cardiaca, polmonare, renale. “Da circa due anni – spiega il responsabile medico dell’Unità Operativa di Riabilitazione- in Fondazione abbiamo introdotto l’utilizzo del robot. Obiettivo nel prossimo futuro è un utilizzo sinergico dei sistemi di robotica”.

Una vita attiva e autonoma

La camminata con il robot si ottiene attraverso 4 motori e 15 sensori che controllano 500 volte al secondo il corretto movimento e rilevano il peso spostato facendo scattare i singoli passi mentre motori a batteria governano le gambe in sostituzione delle funzioni neuromuscolari, permettendo a persone con paralisi (anche totale) di reggersi in piedi e camminare. La robotica può anticipare i tempi di recupero e favorire una ripresa di vita attiva e un rapido ritorno all’attività sociale, scolastica o lavorativa con importanti benefici emotivi e sociali, oltre a una riduzione dei costi per il Servizio sanitario nazionale.