Sei stelle all'opera

I ragazzi protagonisti del reality show

I ragazzi protagonisti del reality show

Negli ultimi anni, grandi progressi sono stati compiuti dal punto di vista della riabilitazione delle persone con sindrome di Down. In Italia terminano sempre la scuola dell’obbligo, spesso frequentano le scuole superiori e in qualche caso sporadico arrivano alla Laurea. Infatti, recentemente le tecniche riabilitative hanno fatto passi da gigante: alcuni soggetti riescono a raggiungere un livello intellettivo nella norma, più spesso soggetti che prima avrebbero sviluppato un ritardo mentale grave, adesso sviluppano soltanto un ritardo mentale moderato.

Inserimento lavorativo

Grossi progressi sono stati compiuti dal punto di vista dell’inserimento lavorativo: spesso i ragazzi Down, anche quando sono affetti da ritardo mentale, affrontano il lavoro con la diligenza e la precisione di qualsiasi altra persona. Quest’aspetto è stato brillantemente messo in luce dal reality show “Hotel a sei stelle” mandato in onda da Raitre in sei puntate da gennaio a marzo. Sei ragazzi Down sono stati scelti per uno stage lavorativo che si è tenuto in un rinomato albergo romano, l’ Hotel Melià Aurelia Antica, con alcune fasi che sono state riprese e trasmesse. In particolare, Nicholas ha lavorato alla reception, Benedetta e Livia al bar, Emanuele come cuoco, Martina si è occupata della pulizia delle camere, Edoardo dei lavori di manutenzione.

Cultura e integrazione

Dopo qualche difficoltà iniziale e i tutor che li assistevano nello svolgimento delle varie mansioni, i sei ragazzi hanno imparato a cavarsela da soli con risultati più che soddisfacenti. Essi hanno fatto vedere a tutta Italia che possono essere utili alla società, dando vita ad un’ottima opera di promozione sia di se stessi, sia di altri ragazzi in condizioni simili. Più di venti aziende, infatti, hanno risposto ad un appello dell’ AIPD (Associazione Italiana Persone Down) che invitava all’inserimento lavorativo delle persone con sindrome di Down. Insomma, l’apparizione in TV di questi ragazzi ha senz’altro giovato all’immagine della categoria; adesso sarebbe interessante vedere questo tipo di show esteso ad altre categorie di disabili, ma soprattutto sarebbe importante che tutto non si fermi solo ad un momento, solo ad uno show televisivo d’effetto, ma si traduca in cultura e soprattutto in integrazione efficace.