Persone con disabilità senza ascensore

Scale

L’ ATER (Agenzia Territoriale per l’ Edilizia Residenziale pubblica) è l’ente che gestisce gli alloggi pubblici che vengono assegnati a tutti quei cittadini che dimostrano di essere in particolari condizioni di indigenza. Tali alloggi vengono affittati a prezzi agevolati e l’Agenzia inoltre copre le spese di manutenzione straordinaria e il 50% dei compensi degli amministratori; le altre spese condominiali, come riscaldamento, ascensore, pulizia scale e luce scale, gli inquilini devono pagarsele da soli. Abbastanza spesso, succede che non ci sono i soldi per installare/riparare elementi essenziali; e a farne le spese sono soprattutto i cittadini fisicamente più svantaggiati, come gli anziani e i disabili.

Nella capitale, sono purtroppo parecchi gli edifici popolari senza ascensore. All’ epoca della giunta Marrazzo, erano stati stanziati circa 12 milioni di euro di fondi regionali per la costruzione degli ascensori: ma tali fondi non sono mai arrivati all’ ATER, che quindi non ha potuto risolvere il problema. Spesso, vengono diffuse storie di vera e propria segregazione di disabili e anziani, che non sono in grado di fare le scale da soli. Si lamenta Giuseppe La Forgia, che vive al quarto piano di un palazzo della Garbatella: “Mio figlio è disabile al 100%. Ogni mattina io e mia moglie dobbiamo prenderlo in braccio e scendere le scale. Stessa cosa al ritorno. Abbiamo fatto la richiesta nel 2004. Abbiamo scritto lettere a chiunque ma nessuno ci da ascolto”.  Triste è anche la situazione di Arianna Trebastoni, un’anziana donna che vive da sola nello stesso quartiere, che spesso deve ricorrere ad uno stratagemma alquanto ingegnoso: “ I miei familiari mi aiutano ma quando sono sola e mi occorre qualcosa, calo giù un cestino e qualche anima pia mi aiuta, mettendo dentro latte o pane”.  La moglie di un anziano signore di 83 anni che vive al Trullo racconta: “Abitamo qui da quando lui aveva 35-36 anni, io ho 14 anni meno di lui. Prima stava bene, adesso sono 20 che si è operato e perde l’equilibrio. Appena monta su un gradino, oppure tenta di affacciarsi, gli vengono le vertigini. Prima un po’ riusciva a scendere, adesso, anche a causa di altri acciacchi, non scende più. Adesso che facciamo, stiamo chiusi dentro casa?”.