Consumi ed eccedenze in rete

(Internet)

Nascono siti web per condividere i bisogni e recuperare i prodotti

La crisi economica sta cambiando le modalità dei consumi degli italiani. Secondo quanto emerge dal Rapporto Coop 2014 “Consumi & Distribuzioni”, la perdita del potere di acquisto delle famiglie ha portato al ritorno dei vecchi valori, come il risparmio, la condivisione e la frugalità.

Il 17% degli italiani condivide l’auto attraverso le reti di noleggio delle città, si mette a disposizione la casa (15%), divide l’abbigliamento (21%) e gli oggetti di elettronica (25%), per una “sharing economy” che privilegia l’uso invece del possesso.

Evitare gli sprechi

Si anche molto più attenti a riciclare i prodotti e ad evitare gli sprechi. Da qui la nascita di siti web per scambiare gli oggetti usati e recuperare i prodotti alimentari che non si vuole più consumare.

Tra questi il progetto S-Cambia Cibo, frutto di una giovanissima start-up bolognese per il recupero delle eccedenze domestiche.

Secondo gli studi realizzati, ogni anno si butta 1miliardo e 300 milioni di tonnellate di alimenti, per un costo medio annuo a famiglia di circa 350 euro.

Per partecipare è sufficiente iscriversi al sito e mettere in rete gli alimenti che si sceglie di offrire, accompagnati da una foto e disponibili su una mappa. Gli utenti della community posso contattare il proprietario e ritirarlo gratuitamente.

Si possono anche indicare e scegliere i gruppi con cui si vuole condividere i consumi di cibo (condominio, i colleghi, palestra).

S-Cambia Cibo è stato presentato in occasione di ‘Sana 2014’, salone del biologico e del naturale a Bologna Fiere, in una tavola rotonda sul tema dello spreco, e sarà presente al seminario ‘Dal coworking al foodsharing cresce la voglia di cooperare’, in calendario il 3 ottobre alle 18.30 alla Fabbrica delle Candele a Forlì.

Recuperare le eccedenze

Intanto a Roma si sta sviluppando la rete delle eccedenze alimentari, “Roma Produttiva e Solidale”, un sistema che permette di distribuire le merci invendute ma commestibili alle persone in difficoltà.

Il progetto, lanciato e organizzato dall’assessorato alla Roma Produttiva, è stato sottoscritto da UnicoopTirreno, Confcommercio, Cna, Confartigianato e il Centro agroalimentare di Roma.

Come ha dichiarato l’assessore Marta Leonori, solo a Roma si spreca ancora il 35 % di prodotti freschi, il 19% di pane e il 16% di frutta e verdura. Per il momento sono stati recuperati e donati ad associazioni onlus oltre 300.000 euro di prodotti, il progetto diventerà operativo a settembre.