Quando la diversità é di moda

(Internet)

La moda come strumento per il lavoro e l’integrazione sociale

Un’esperienza innovativa è quella di «Diversamente moda», con giovani stilisti e persone con disabilità al lavoro insieme per produrre abiti di alta moda a Napoli.

Una sfida incominciata quattro anni fa, promossa da Anida, Associazione nazionale italiana diversamente abili.

Il progetto coinvolge circa 30 persone, almeno una ventina con disabilità sensoriale, motoria o intellettiva.

Il team ha realizzato gli abiti, il catalogo e organizzato nel 2010 una sfilata a Castel dell’Ovo. Le collezioni di «Diversamente moda» sono poi approdate alla «Settimana della moda donna» a Milano a  febbraio 2013.

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Primi problemi

Però il progetto fa fatica a decollare: da una parte manca una formazione specifica per far acquisire abilità e competenze necessarie ai lavoratori per creare abiti di alta moda in modo artigianale.

Per cui chiedono alla Regione la possibilità di un’adeguata formazione professionale, che permetta al laboratorio, nel giro due anni, di avviare una linea di produzione.

Inoltre l’associazione sta cercando una nuova sede, sulla base dell’accordo con il Comune di Napoli, che si è impegnato per l’assistenza tecnica, per il finanziamento e per un partenariato nell progetto.

L’esperienza spagnola

Abiti interamente pensati e disegnati da stiliste con disabilità mentali sono stati presentati al Madrid Fashion Show Women, la passerella femminile che si svolge nella capitale spagnola.

Le dieci donne fanno parte del Full Integration Design, un progetto che mira a combinare i talenti delle persone con disabilità con il mondo della moda.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di migliorare l’autostima e l’autonomia personale delle stiliste e di creare un brand competitivo nel settore dell’abbigliamento.

Il gruppo è già al lavoro per la collezione primavera-estate 2015. Al momento i loro prodotti sono in vendita solo online, ma presto saranno disponibili anche in selezionate boutique.

Anche per gli emarginati

Ci sono anche alcune aziende che si occupano di moda per persone con disabilità con vestiti comodi da indossare ma anche di tendenza, che hanno partecipato a diverse sfilate con modelle disabili.

Altri abiti più semplici sono realizzati a Castel Volturno (Caserta), dove la cooperativa sociale Altri Orizzonti ha creato il marchio MadeinCastelVolturno, con stoffe africane abbinate ai modelli occidentali.

E infine ci sono i vestiti e gli accessori creati dalle detenute del carcere della Dozza di Bologna all’interno del laboratorio Gomito a gomito, aperto dall’associazione Siamo qua.