Autismo: un test sull'olfatto per individuarlo

Un nuovo test sull'autismo
Un nuovo test sull’autismo

Nuove ricerche per capire l’autismo.

Un nuovo test diagnostico rileva la presenza del disturbo con un’accuratezza dell’81%. E’ stato infatti scoperto che i bambini affetti da autismo potrebbero percepire gli odori in modo differente. Non riuscirebbero a distinguere tra quelli piacevoli e quelli sgradevoli. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology dai ricercatori del Weizmann Institute of Science di Rehovot (Israele), che hanno sviluppato un test in grado di diagnosticare la presenza del disturbo con un’accuratezza dell’81%.   Durante la ricerca, gli esperti hanno fatto indossare un dispositivo, collegato a due tubi, a un gruppo di bambini, fra i quali ce n’erano alcuni autistici. Il tubo rosso inviava al loro naso odori differenti, alcuni piacevoli, altri sgradevoli. Il tubo verde, invece, registrava i cambiamenti nelle modalità di respirazione dei partecipanti.   Nel corso l’esperimento i ricercatori hanno osservato che mentre l’intensità del respiro dei bambini non autistici variava a seconda del tipo di aroma, quella dei bimbi affetti dal disturbo restava inalterata. Inoltre, è emerso che il programma informatico cui era collegato il dispositivo era in grado d’individuare la presenza dell’autismo con un’accuratezza dell’81%.   Gli scienziati sono anche riusciti a dimostrare che quanto più a lungo i bambini inalavano gli odori sgradevoli, tanto più gravi erano i sintomi del disturbo.

Una legge discussa sull’autismo

Nel nostro portale abbiamo già parlato varie volte dell’autismo, recentemente abbiamo intervistato l’on. Ileana Argentin sulla nuova legge. Una legge senza copertura finanziaria. Infatti in una questa legge di indirizzo culturale, come ricorda l’Argentin,  purtroppo non è previsto un solo euro da destinare alle famiglie alle quali dico: non abbiate aspettative di veder cambiato il vostro quotidiano con un figlio affetto da autismo, questa legge non fornisce risposte in tal senso. Una “legge ad patologiam” è il neologismo coniato dalla deputata PD Ilena Argentin per definire il testo appena approvato dal Senato dal titolo “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie“. Sociale.it ha intervistato la deputato chiedendole le ragioni di questa perplessità. La Argentin si è detta contraria anche al fatto che ci siano singole leggi che si occupano di singole patologie. “Parliamo di autismo ma stiamo dimenticando il ritardo mentale e cognitivo, che a volte presentano disturbi della sfera dell’autismo e a volte no”, ha sottolineato la deputata. “Incominciamo a immedesimarci con il disagio. Io credo che oggi dovremmo essere un po’ piu’ umili, pensando che questa e’ una legge importante ma io sono qui a rappresentare il disagio e non posso far finta che non ci siano problemi”.