Gara Cup, lettera ai soci delle cooperative del Consorzio Sociale Gruppo Darco

La Gara Centralizzata dei Cup del Lazio mette in difficoltà 2000 lavoratori di cui quasi 800 soci dei cooperative del nostro Consorzio
La Gara Centralizzata dei Cup del Lazio mette in difficoltà 2000 lavoratori di cui quasi 800 soci dei cooperative del nostro Consorzio

Nessuno ne parla … ma sono a rischio di licenziamento i 2000 lavoratori del CUP Lazio, quasi il 40% sono costituiti da persone con disabilità, alcune centinaia di uomini e donne che rappresentano per la nostra Regione e per l’Italia intera una esperienza incredibile di integrazione sociale ed inserimento lavorativo, di cittadinanza attiva, di opportunità lavorativa, di sostenibilità e sviluppo del territorio.

Intendiamoci è giusto realizzare una gara che assegni alle imprese migliori il bando milionario dei CUP del Lazio, ma è importante anche tutelare il posto di lavoro dei lavoratori impegnati nei servizi da decine di anni, che hanno fatto crescere e sviluppare questo servizio affrontando infinite difficoltà, dalla  collocazione fisica delle postazioni CUP nei posti più impensati, al malfunzionamento dei software e delle connettività, alla integrazione dei sistemi di prenotazione, sempre facendosi carico di fornire comunque un servizio ai cittadini, con gentilezza e professionalità.

Nessuno ne parla … ma i dati comunicati ieri dal tavolo tecnico regionale ai sindacati parla di 1100 posti di lavoro full time, ma i dati delle aziende parlano di 1800/2000 lavoratori, anche perchè molti lavoratori sono con disabilità e per esigenze di cure e terapie svolgono attività part time, così come le tante mamme per poter conciliare i tempi di vita e di lavoro, quasi il 70% del personale impiegato nei CUP Centri Unici di Prenotazione sono donne, quasi il 40% sono lavoratori con disabilità e disagio sociale.

Nessuno ne parla … ma è previsto il taglio di circa 350 lavoratori, la Regione parla di 197 full time, ma i lavoratori sanno che il loro orario è difficilmente a full time, per cui è facile che domani ci sia il loro nome su quelle liste ipotetiche. 350 famiglie tagliate da una scure del 20% dei costi dell’appalto, in una logica “lineare” di taglio della spesa pubblica, invece di ricercare gli sprechi, che proprio nella sanità sono ogni giorno più evidenti.

Nessuno ne parla … ma la logica dei tagli di spesa, parla di servizi che perdono di umanità, se vengono sostituiti da sistemi di risposta automatica e di guida alle prestazioni che hanno dimostrato di non funzionare per le persone “anziane sole”, sempre più in crescita nel nostro Paese, per le persone straniere, creando di fatto un’esclusione ed un impedimento di questi cittadini all’accesso alle prestazioni e alle cure, all’accesso ai diritti di cittadinanza.

Nessuno ne parla … ma questa gara produrrà il primo tavolo di prova del Jobs ACT, sembra infatti che la possibilità di accedere ai benefici pubblici per chi assume nuovo personale, quasi il 30% del costo del lavoro,  penalizzi pesantemente la partecipazione dei titolari degli appalti pubblici se sono previste gare a massimo ribasso, come in questa gara, mettendo a rischio di licenziamento i lavoratori stabilizzati già a tempo indeterminato.

Nessuno ne parla … ma questa gara assegna inspiegabilmente solo 3 punti al progetto tecnico e maggiore attenzione al massimo ribasso, creando uno strano interesse sul massimo ribasso e penalizzando volutamente le aziende che già hanno esperienza nello svolgimento del servizio, e i servizi che domani saranno erogati ai cittadini.

Nessuno ne parla … ma il nuovo codice degli appalti che è in firma al Senato, prevede la cancellazione del “massimo ribasso” nelle “GARE PUBBLICHE”, perché è giusto che con i soldi dei cittadini ci sia maggiore attenzione all’occupazione, che ci sia maggiore attenzione alla qualità dei progetti tecnici presentati e che le professionalità dei lavoratori siano all’altezza dei servizi erogati e giustamente retribuiti. Non si spiega perché questa Gara sia orientata a valorizzare maggiormente il “massimo ribasso”.

Nessuno ne parla … ma una gara di fornitura costituita essenzialmente da manodopera non può in ogni modo prescindere dal costo del personale impiegato e  le offerte dovrebbero essere consentite  nel rispetto dei contratti di lavoro e della legge e senza ribassi al di sotto del costo del lavoro medesimo, fino ad arrivare, inspiegabilmente, a tagli di quasi la metà del costo del lavoro base riportato dai Contratti Collettivi Nazionali.

Nessuno ne parla … ma i lavoratori con disabilità che lavorano nei CUP del Lazio, quasi il 40% del totale, hanno creato questo servizio in questi anni, sono partiti dal realizzare i servizi di prenotazione in alcune singole ASL e hanno promosso la possibilità di integrare in un Unico Centro di Prenotazione le prestazioni sanitarie, per non far fare agli utenti anziani e con disabilità la fila in ogni Ospedale, attraverso un calvario continuo di file estenuanti agli sportelli nella ricerca del posto disponibile, aumentando la possibilità ai cittadini di accedere alle prestazioni e creando la possibilità per tutti di prenotare da un unico punto di accesso.

Nessuno ne parla … ma si sente sempre più spesso parlare di “logica dell’alternanza”, per giustificare la trasparenza negli atti amministrativi, senza invece considerare che è giusto che gli amministratori pubblici, che noi paghiamo come cittadini, verifichino e controllino che le attività e le gare vengano svolte con correttezza, senza ambiguità e senza creare cartelli. Ma è ugualmente giusto che nell’assegnazione di una gara si tenga conto anche delle esperienze acquisite del personale impiegato, della correttezza delle società affidatarie e della qualità delle offerte tecniche di gara, perché è questo che un amministratore è chiamato a fare, assegnando le gare al miglior offerente, anche se è lo stesso che sta con competenza realizzando il servizio.

Nessuno ne parla … ma la suddivisione in lotti di questa Gara è paradossale  rispetto al processo di razionalizzazione del sistema sanitario regionale in corso, che prevede l’accorpamento di aziende che fanno parte di lotti differenti. E’ di questi giorni la trasformazione regionale delle ASL da 5 a 3 megaASL.

IO sto con i 2000 lavoratori del Cup Lazio che rischiano di perdere il posto di lavoro

#NoMassimoRibasso , #SìClausoleSociali , #NoMafiaCapitale , #CupLazio

Aderisco alla petizione su change.org per una gara corretta, senza massimo ribasso e con la tutela dei posti di lavoro: si clausola sociale per tutti.

Firma la petizione a Zingaretti e Cantone perché la gara Cup del Lazio sia rivista, con meno tagli, senza massimo ribasso e con clausole sociali
Firma la petizione a Zingaretti e Cantone perché la gara Cup del Lazio sia rivista, con meno tagli, senza massimo ribasso e con clausole sociali