A rischio la riforma del Terzo settore

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Al Senato la riforma del Terzo settore

Presentati al Senato vari emendamenti e proposte di modifica

Dopo tre mesi di attesa, la legge delega di riforma del Terzo settore riprende presso la Commissione Affari Costituzionali, dove inizia l’analisi di centinaia di emendamenti e proposte di modifica al testo già approvato alla Camera dei deputati.

Tra questi gli emendamenti presentati dal relatore, il senatore Stefano Lepri, che propone novità per la definizione degli enti di Terzo settore, per evitare le realtà non adeguate, per la limitazione all’ingresso del “for profit”, con  limiti più stretti alla remunerazione del capitale delle imprese sociali, e per il superamento dello status di ente non commerciale e di Onlus.

Ma anche la maggiore attenzione al volontariato contro il rischio di lavoro nero, il servizio civile ancorato alla “difesa non armata della patria” aperto agli stranieri regolari, tutele per i lavoratori con la previsione nei contratti pubblici dell’ applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro, norme più snelle per il Registro nazionale del terzo settore.

Il nervosismo nel Terzo settore

Ma i tempi saranno lunghi, per le divisioni nella maggioranza e per le coincidenti riforme istituzionali, ed intanto sale il nervosismo nel Terzo settore, nella cooperazione sociale, nelle associazioni e nel volontariato, per il futuro  del settore e dell’occupazione.

Non sono serviti neppure i discorsi rassicuranti del premier Matteo Renzi e del ministro Giuliano Poletti al Meeting di Rimini che promettevano i decreti attuativi entro il 2015.

Il presidente della Fondazione per la sussidiarietà, Giorgio Vittadini, ha apprezzato gli interventi  ma ha chiesto anche un segnale concreto.

Anche Rino Bellori, il presidente dell’impresa sociale “Francesco e Chiara” che offre servizi no profit ad oltre 1oo anziani, ha scritto a Renzi dell’assoluto bisogno che la Riforma vada in porto al più presto possibile.

Proprio per placare le critiche, ad agosto un decreto del ministero dello Sviluppo economico e una delibera Cipe hanno anticipato un comma dell’articolo 7 della riforma, per attuare un fondo rotativo di garanzia da 200 milioni da attivare a settembre, a cui possono accedere le cooperative sociali per chiedere finanziamenti per impianti o software e ricerca.

Ed in un recente intervento, il ministro per le Riforme ed i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha dichiarato comunque che la Riforma del Terzo settore potrà fiorire in primavera.