Nuovi percorsi di riabilitazione nel Lazio

La regione Lazio riorganizza la riabilitazione

Un nuovo accordo fra le strutture sanitarie pubbliche e private per garantire ai pazienti che hanno bisogno della riabilitazione un percorso di cure da avviare in modo tempestivo e in collaborazione con le reti del volontariato

Presa in carico dei pazienti che necessitano di riabilitazione già dall’ospedale, grazie al nuovo accordo, il primo del genere nella Regione Lazio, siglato con tutte le associazioni di categoria della riabilitazione (AIOP, ARIS, FOAI, UNINDUSTRIA), e la Simfer la principale società scientifica in campo riabilitativo. 

L’accordo prevede il collegamento sistematico e permanente fra tutte le strutture pubbliche e private, grazie all’introduzione di strumenti di valutazione condivisi fra tutte i soggetti coinvolti nel percorso: dalla degenza per acuti alla riabilitazione ospedaliera e territoriale. Questo consentirà un inizio tempestivo delle cure, anche attraverso l’introduzione di una scheda personalizzata del paziente compilata a cura del reparto di ricovero per acuti, attraverso la quale sarà possibile definire immediatamente il percorso riabilitativo e l’assistenza di cui una persona ha bisogno. Tutto il processo di riabilitazione, in questo si svolgerà quindi in un contesto di percorso percorso assistenziale integrato, che si svilupperà attraverso una stretta e costante collaborazione tra le componenti sanitarie pubbliche e private, per coinvolgere e supportare la famiglia con le reti del sociale e del volontariato.

“Elaborato con la supervisione della Simfer – evidenzia la Regione Lazio in una nota – il testo definisce aspetti legati all’appropriatezza dei percorsi riabilitativi dalla fase dell’acuzie nei reparti ospedalieri a quella della post-acuzie, sia ospedaliera che territoriale. L’accordo, di fatto, è una linea di indirizzo per tutte le strutture ed operatori del Servizio Sanitario Regionale, e sviluppa il concetto di «percorso assistenziale integrato» caratterizzato da una stretta interazione tra le componenti sanitarie coinvolgendo e supportando la famiglia con le reti del sociale e del volontariato”.