Inclusione attiva, una misura ponte per un milione di poveri

Introdotto in Italia il Sostegno all'inclusione attiva
Introdotto in Italia il Sostegno all’inclusione attiva

750 milioni nel 2016 a contrasto della povertà in attesa del nuovo reddito d’inclusione

Combattere la povertà assoluta. Questo l’obiettivo del Sostegno all’Inclusione Attiva, Sia, che, dopo una sperimentazione in alcuni grandi città, da settembre verrà esteso all’intero territorio nazionale. Si tratta della prima misura nazionale di contrasto alla povertà – 750 milioni di euro di fondi europei, nazionali e regionali solo nel 2016 – già prevista nella legge di stabilità 2016 come provvedimento ponte nella direzione del reddito d’inclusione definito dal Ddl di contrasto alla povertà, approvato qualche settimana fa dalla Camera dei deputati e che dovrebbe vedere la luce nel 2017 con una dotazione almeno raddoppiata rispetto all’anno in corso.

Al centro dell’intervento sono soprattutto le famiglie in condizioni di povertà assoluta – ovvero con Isee in corso di validità, inferiore o uguale a 3 mila euro – stimate tra le 450 mila e le 550 mila che attualmente vengono raggiunte solo parzialmente. A Beneficiare degli interventi a contrasto della povertà, infatti, oggi sono solo tra le 180 e le 220 mila famiglie, circa il 40% del totale, pari a un totale tra gli 800 mila ed il milione di beneficiari, per la metà la metà minori. Lo scopo è raggiungere tutte le famiglie anno prossimo. Per accedere ai SIA bisogna che la famiglia, oltre al requisito di reddito certificato dall’Isee, abbia la suo interno di un minore o di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore o di una donna in stato di gravidanza accertato.

I SIA sono composti da un progetto personalizzato mirato al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale che è vincolante per accedere al contributo economico, che varia in base alla composizione del nucleo familiare, a partire da 80 euro fino a 400 euro per le famiglie di 5 o più membri con erogazione ogni bimestre. Le attuali procedure e condizioni per l’accesso al SIA saranno potranno essere rivisti sulla base del monitoraggio dei primi due bimestri di attuazione sperimentale del provvedimento, come previsto nel decreto.

“Subito dopo l’approvazione alla Camera del ddl contrasto alla povertà molti hanno deplorato i tempi di attesa necessari all’entrata in vigore del nuovo Reddito di Inclusione, a fronte di un’emergenza sociale da affrontare nell’immediato – hanno commentato Ileana Piazzoni e Anna Giacobbe, relatrici alla Camera del ddl povertà – con l’entrata in vigore del decreto ministeriale che stabilisce l’estensione su tutto il territorio nazionale del Sostegno per l’inclusione attiva (Sia), il Governo mette in campo la prima iniziativa concreta per contrastare la povertà, un passaggio importante verso l’introduzione del Reddito di inclusione previsto dal ddl approvato la settimana scorsa. Siamo consapevoli della necessità di aumentare le risorse da destinare a questo fondamentale obiettivo, ma esprimiamo la nostra soddisfazione per l’avvio di un percorso concreto che siamo certe possa dare ottimi risultati se sostenuto adeguatamente nella sua concreta attuazione”.