Sisma in centro Italia, storie di vita a 360 gradi

“Immersi nel cratere”, un web doc prodotto da Wired Italia e ActionAid per ricordare un anno dal sisma che sconvolse il centro Italia. Realizzato con la tecnica video a 360° da Ivan Giordano e Manolo Luppichini

La home Page del Web Doc “Immersi nel Cratere” prodotto da Wired Italia e ActionAid e realizzato da Ivan Giordano e Manolo Luppichini

Immersi nel cratere, per non dimenticare. Ad oltre un anno di distanza dal sisma che il 24 agosto del 2017 sconvolse le regioni del Centro Italia e dalle scosse che si ripeterono fortissime nel successivo autunno, Wired Italia e ActionAid, per ricordare quei momenti drammatici e richiamare l’attenzione sul fatto che la gran parte delle macerie non sia stata ancora rimossa e non sia iniziata la ricostruzione, hanno prodotto “immersi nel cratere“.

Si tratta di un reportage immersivo ideato e realizzato da Ivan Giordano, giornalista, regista e videomaker (Altera Studio), e dal regista e videomaker Manolo Luppichini.

“immersi nel cratere” è infatti di un web documentary girato in tecnica video a 360° che  racconta le storie di vita di Martina e di Maurizio, rispettivamente, di Visso e di Camerino, paesi entrambi in Provincia di Macerata, tra i più colpiti dal sisma.

Possiamo vedere i luoghi dove vivono ascoltare le voci di Assunta, di Campotosto in provincia de L’Aquila, e di Stefano, di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, quattro persone normali che hanno deciso nonostante tutto di rimanere e di non abbandonare i luoghi nei quali hanno sempre vissuto

Storie di vita prima e dopo il sisma

“Il 24 agosto del 2016 eravamo in redazione preparando la prima edizione del Wired Next Fest di Firenze – si legge sull’edizione online di Wired nella pagina che illustra l’iniziativa – La notizia del terremoto che colpì il centro Italia causando 300 morti ci portò a rivedere parte del programma del festival che sarebbe iniziato 20 giorni dopo. Ci impegnammo a organizzare «momenti di confronto con istituzioni nazionali e locali» e incontri con scienziati in grado di raccontare quello che era successo e come si sarebbero potute evitare sciagure simili».

Nelle zone del terremoto, “a oltre un anno dalla prima scossa (ce ne furono altre forti in autunno) – prosegue l’edizione italiana del più popolare magazine dedicato all’innovazione tecnologica e sociale – la ricostruzione non è ancora cominciata e lo stato di emergenza è stato prolungato fino al 28 febbraio 2018. La rimozione delle macerie procede molto a rilento, mentre il numero degli sfollati è di 30mila“.

È davvero evocativo poter ascoltare queste storie, del prima e del dopo terremoto, fatte di difficoltà e disagi, raccontate in prima persona dai protagonisti.

Notevole è l’esperienza di poter esplorare in maniera interattiva, durante la narrazione, i luoghi dove vivono e comprendere come il terremoto non solo abbia portato morte e distruzione, ma anche cambiato le vite di decine di migliaia di persone, ancora in attesa di poter ricostruire le proprie case e riavviare le proprie attività per tornare alla vita di prima delle scosse di terremoto.