Accordi sindacati-centrali cooperative per fermare il dumping dei massimi ribassi

Pochi giorni fa è stato siglato un importante   protocollo d’intesa sottoscritto dall’Ispettorato del lavoro della provincia dell’Aquila, Inps, Inail, Cgil, Cisl e Uil, centrali cooperative e dal presi dente dell’Osservatorio provinciale permanente sulla cooperazione Luca Camplese.

Il motivo ? porre fine al dumping salariale negli appalti pubblici; stoppare i ribassi monstre; arginare il fenomeno dei cosiddetti “contratti pirata”, quelli sottoscritti da organizzazioni sindacali che non sono tra quelle maggiormente rappresentative dei dipendenti del settore e che presentano livelli retributivi inferiori rispetto agli accordi nazionali.

Un protocollo che stabilisce delle verifiche mirate e introduce un sistema di paletti per contrastare il fenomeno delle cosiddette cooperative spurie,  che nei rapporti di lavoro, troppo spesso disattendono i principi giuridici posti a fondamento dei rapporti di lavoro dipendente, adottando soluzioni di impiego del personale non coerenti con le mansioni effettivamente svolte ed omettendo altresì di applicare i trattamenti economici previsti dai contratti nazionali

Compito dell’Osservatorio oggetto del protocollo sarà quello di  orientare l’attività di vigilanza in modo più efficace nei confronti di fenomeni di maggiore gravità rilevati in ambito territoriale allo scopo di scongiurare fenomeni di dumping sociale e contrattuale derivanti da una scorretta applicazione delle norme e delle clausole contenute nei contratti nazionali.

Il protocollo contiene atti di indirizzo alla stazioni appaltanti per includere una clausola concernente l’obbligo per l’impresa affidataria di tutelare i livelli occupazionali e le condizioni retributive complessivamente maturate dai lavoratori dipendenti impegnati nei servizi oggetto dell’appalto, secondo le previsioni dei contratti di lavoro nazionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali comparativamente più rappresentative sul territorio nazionale e applicati dalla maggior parte delle aziende operanti nell’ambito territoriale di competenza. Lo stesso protocollo prevede inoltre l’attuazione di misure di prevenzione delle irregolarità lavoristiche in ambito cooperativo”.

I bandi di gara dovranno contenere altresì la previsione espressa del recesso del contratto nei casi di reiterata irregolarità retributiva, contributiva, assicurativa di sicurezza e salute sul lavoro, ovvero con riferimento alla documentazione unica comprensiva della verifica di congruità della manodopera relativa allo specifico contratto.

Una buona prassi esemplare che andrebbe ripresa in modo più diffuso sui territorio onde evitare una concorrenza spuria tra imprese che operano nei settori labor intensive. Senza tali accorgimenti, si corre il rischio di precarizzare ancor di più il personale degli appalti ad ogni cambio, sottoponendolo a taglieggiamenti salariali e finendo addirittura per falsare la competizione  a favore della ditta subentrante rispetto a quella uscente.