Nuovi auricolari per trasmettere voce e suoni alla pelle

Innovazione nel campo degli auricolari per disabili

di Antonietta Mastrangelo

Dalla Corea del Sud le nanomembrane trasparenti e flessibiliche trasmettono onde sonore. In futuro possibili ausili per i disabili, oltre che tecnologie indossabiliper il riconoscimento vocale,nello sblocco dei dispositivi come smartphone e computer. Gli ormai obsoleti auricolari saranno presto sostituiti da “cerotti smart”che riproducono e registrano suoni e voci a fior di pelle, rimpiazzando così altoparlanti e microfoni. Questa interessante innovazione tecnologica, proveniente dalla Corea del Sud, è stata descritta sulla rivista ScienceAdvances, nella quale si spiega come sono stati realizzati: si tratta di nanomembrane trasparenti e flessibili, creati nei laboratori del National Institute of Science and Technology di Ulsan, in Corea del Sud.  Gli  ausili hi-tech descritti, potrebbero in futuro diventare protesi auricolari per i disabili, ma anche tecnologie indossabili per il riconoscimento vocale nello sblocco dei dispositivi come smartphone e computer. Più in dettaglio si osserva che  le membrane le quali rendono la pelle hi-tech, sono più sottili di un tatuaggio temporaneo: contengono un minuscolo reticolo di fili d’argento, rivestiti da strati di polimeri, che risultano flessibili, trasparenti e capaci di condurre segnali acustici.

Nello specifico caso del “cerotto altoparlante”, il segnale audio elettrico che giunge dal lettore musicale, fa sì che il reticolo si surriscaldi fino a 33 gradi: le variazioni della pressione nell’aria circostante, vengono percepite dalle nostre orecchie come onde sonore.

Il “cerotto microfono”, invece, opera in modo opposto: converte le onde sonore prodotte dalla voce in segnali elettrici, che vengono convogliati allo smartphone o al computer, per essere memorizzati ed eventualmente riprodotti.
Si tratta quindi di uno speciale cerotto in grado di registrare i suoni emessi dalla bocca, ma non solo: se applicato sulla gola, può riconoscere anche le parole dal movimento delle corde vocali, percepito attraverso la pelle. I ricercatori lo hanno testato su quattro volontari, come dispositivo di riconoscimento vocale per lo sblocco dello smartphone: il sistema ha azzeccato la voce del proprietario nel 98% dei casi.
Il prossimo obiettivo dei coreani è quello di migliorarne l’accuratezza nel distinguere le voci e nel riconoscere le parole. Anche il cerotto altoparlante potrebbe essere perfezionato aumentando il volume e migliorando la qualità del suono, al momento un po’ metallico.In vista di un possibile approdo sul mercato, sarà necessario anche trovare materiali alternativi e meno costosi per la produzione. Insomma ancora un altro passo in avanti sul versante degli ausili protesici provenienti dal continente asiatico, così come molte altre innovazioni provenienti dall’Oriente, ci dimostrano l’alto potenziale creativo di questi popoli,nella realizzazione di prodotti altamente innovativi e tecnologici,per il miglioramento dello stile di vita, non solo di persone con bisogni speciali ma alla portata di tutti.