Varicella, che fare?

Bambino ammalato di varicella
Bambino ammalato di varicella
Nota: Questo articolo contiene informazioni e consigli che valgono in generale e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico, che valuta caso per caso.

 

Tempo di varicella. Nel periodo fine inverno-inizio primavera, molti individui sono colpiti da questa malattia esantematica, che è la più comune in Italia, con 40 casi ogni 1000 abitanti. Essa si contrae una sola volta nell’arco della vita e colpisce soprattutto i bambini tra i 5 e 10 anni. In un certo senso, è bene contrarla da piccoli, perché, mentre nel bambino la varicella ha sintomi lievi e durata abbastanza breve, negli adolescenti e negli adulti può avere conseguenze serie e a volte anche gravi. In particolare, diversi adulti si ammalano di polmonite: inoltre quando colpisce le donne in gravidanza, in alcuni casi può indurre nel nascituro patologie anche gravi. Per fortuna, però, contro la varicella esiste un efficace vaccino, che rende le persone immuni nel 98% dei casi.

Sintomi e decorso della varicella

Il virus della varicella, che si trasmette principalmente tramite starnuti, tosse, ecc. è altamente contagioso: è stato stimato che il 90% dei soggetti che entrano in contatto con esso subiscono il contagio. Una volta trasmessa, usualmente la varicella si manifesta dopo 2-3 settimane. Inizialmente il soggetto avverte febbre, malessere fisico ed inappetenza. Poi cominciano a formarsi sul tronco, sul viso e sulla schiena delle macchie rosse, simili a brufoletti, che danno molto prurito.
Le macchie rosse caratteristiche della varicella
Le macchie rosse caratteristiche della varicella
Dopo al massimo due giorni, queste macchie si estendono a tutto il corpo, si trasformano in pustole rossastre dalla punta giallastra, e alla fine si rompono diventando croste. Le macchie rosse continuano a formarsi per più o meno cinque giorni, dopodiché di solito, soprattutto nel caso dei bambini, si guarisce e le croste cadono senza lasciare cicatrici.

Genitori: che fare?

Che devono fare i genitori dei bambini malati di varicella? Riportiamo alcuni consigli dati dalla dottoressa Sarah Jarvis sul sito inglese www.patient.co.uk, che lo ripetiamo, hanno valenza generale e non possono sostituire il parere del medico. I due problemi di gran lunga più comuni sono la febbre e il forte prurito causato dalle macchie rosse, vediamo i rimedi per ciascuno di essi.

 

Febbre. La febbre spesso rende i bambini irrequieti e irritabili: per abbassarla e per allievare mal di testa e dolori vari si può somministrare il paracetamolo, che è disponibile in ogni farmacia sotto forma di sciroppo oppure di compresse. Se la temperatura della stanza del bambino è normale, non appesantirlo con vestiti superflui, che potrebbero surriscaldarlo e fargli venire i brividi. Per prevenirne la disidratazione, far bere al bambino tanti liquidi. Di solito, il bambino ha più voglia di bere quando non è tormentato dai sintomi della febbre: quindi può essere utile prima somministrare il paracetamolo, e poi, dopo una mezz’ora. dare da bere.

 

Prurito. Una crema emolliente può senz’altro essere d’aiuto, la lozione di calamina è quella usata più comunemente. Un antistaminico sedativo può essere somministrato prima di andare a dormire per favorire il sonno. Le unghie vanno tagliate il più possibile per impedire che i bambini, grattandosi, si feriscano. Per i vestiti usare tessuti morbidi e freschi come il cotone.
E' bene tagliare le unghie ai bambini ammalati di varicella, per evitare che essi grattandosi si procurino ferite
E’ bene tagliare le unghie ai bambini ammalati di varicella, per evitare che essi grattandosi si procurino ferite

Il vaccino

Purtroppo, però, in alcuni casi la varicella ha conseguenze che vanno ben oltre la febbre e il prurito. Come detto all’inizio, negli adolescenti e negli adulti essa può dare luogo a complicazioni gravi, e particolarmente attente devono stare le donne incinte. A rischio anche alcune categorie di bambini: i neonati, quelli che hanno un sistema immunitario defìcitario, quelli sottoposti a steroidi o chemioterapia, quelli con malattie dei polmoni, del cuore oppure della pelle. Pertanto, per tutti i soggetti che hanno superato il tredicesimo anno d’età senza aver contratto la malattia, e per tutti i bambini che rientrano nelle categorie menzionate, è fortemente raccomandato il vaccino. In Italia esso è disponibile dal 2002 sotto forma di virus vivo attenuato, che però rende immuni il 98% delle persone. Esso, però, non può essere somministrato (fonte: www.albanesi.it) a bambini di età inferiore a 1 anno, ai soggetti che negli ultimi 5 mesi abbiano effettuato trasfusioni, ai soggetti trattati con immunoglobuline e ai soggetti con in corso una patologia acuta. Anche in presenza di altre malattie oppure trattamenti in corso si deve valutare bene la presenza di controindicazioni.