Collaborare al bene comune

Sociale.it tra le best practice presentate al convegno della CCAA di Roma

Per uscire dalla crisi servono nuovi modelli di cooperazione tra imprese profit, terzo settore e pubblica amministrazione.

Attraverso una lettura più attuale dei bisogni presenti sul territorio e dei rispettivi ruoli, è possibile attivare circuiti virtuosi di crescita economica ed inclusione sociale.

Questa è la proposta dell’Osservatorio per il Terzo Settore della Camera di Commercio di Roma, illustrata in occasione della tavola rotonda Collaborare per il bene comune, del 3 Dicembre scorso.

L’incontro è stato un confronto su strumenti e buone prassi di collaborazione a favore della collettività, al fine di esplorare la possibilità di trasferire gli elementi di valore di queste esperienze nelle politiche pubbliche di sviluppo.

Il Community Welfare

Secondo Silvana Forte, di Camera di Commercio, il modello di riferimento è quello del Community Welfare, un sistema di servizi di tipo sociale, che nasce e si sviluppa dal basso, a partire dal territorio e dalle collaborazione tra imprese, associazioni e amministrazioni “per il bene comune”.

Tra gli esempi da osservare con attenzione anche Sociale.it che è stato preso in esame come esempio di aggregazione e piattaforma per lo sviluppo di servizi di utilità sociale, declinabili secondo modalità nuove ed un approccio inclusivo e aperto.

Di Sociale.it sono stati illustrati i servizi dedicati a salute, disabilità, mobilità per tutti e le modalità di apertura al contesto associativo, economico e istituzionale per lo sviluppo condiviso di nuove proposte, secondo un modello di business che si realizza nel valore concreto di quello che si offre.

L’importanza di una PA solidale

Il dibattito è partito dalla presentazione delle attività svolte dall’Osservatorio e l’illustrazione delle proposte contenute nella Guida agli acquisti solidali nella Pubblica Amministrazione, realizzata a cura del Forum Terzo Settore Lazio, del Consorzio Sociale Co.In. e dell’Associazione Città Visibile Onlus.

Lo studio offre un quadro degli strumenti esistenti per una Pubblica Amministrazione consapevole del proprio ruolo propulsivo nella creazione di valore sociale, attraverso il superamento della logica ristretta del rapporto cliente-fornitore, del risparmio economico come unico parametro d’efficienza, per una visione più consapevole e responsabile delle ricadute sociali (in termini occupazionali, ambientali e sociali) insite nell’affidamento dei propri servizi e nei propri processi di acquisto.

Gian Paolo Gualaccini, coordinatore dell’Osservatorio sull’economia sociale del Cnel ha illustrato come, oggi, l’attenzione alle potenzialità di crescita e sviluppo affidate al Non profit sia concretamente sostenuta anche da Amministrazioni Pubbliche di Paesi tradizionalmente culla del liberismo economico, come Inghilterra e Stati Uniti.

Dalle best practice al sistema

In Italia, i passi da fare sono ancora molti. Come spesso accade, ad esperienze di eccellenza si affianca uno scenario frammentato ed una generale mancanza di risorse e visione strategica in grado di portare le best pratcice a livello di sistema.

Secondo il Vice Sindaco di Roma, Luigi Nieri, tuttavia, è importante guardare a queste esperienze per il valore sociale di quanto realizzano ma anche in chiave di rilancio competitivo del territorio romano.

Secondo Nieri: “Non è possibile pensare di rilanciare, con modalità non più sostenibili, settori che non potranno recuperare il proprio ruolo tradizionale nell’economia romana, come lo sfruttamento edilizio del territorio. Bisogna guardare, in logica attuale, sostenibile ed inclusiva, a settori come il turismo, l’accoglienza e l’agricoltura di qualità”.

In questo quadro sono state osservate le esperienze come l’App per il turismo accessibile Move Around; la Fattoria Sociale della Mistica, della Coop Agricoltura Capodarco; il Banco Editoriale dell’Acli , per l’acquisto di libri da destinare a sei carceri italiane; le esperienze di valorizzazione del territorio di Corviale 2020, dell’Associazione Corviale Domani; le attività di Binario 95, di Europe Consulting coop sociale, che attraverso un centro polivalente per persone senza fissa dimora ha potuto realizzare un articolato percorso di reinserimento lavorativo basato su laboratori e la rivista Shaker.