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Appalti pubblici e riservati

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L’Unione europea ha adottato tre nuove Direttive sul settore

Sono state da poco tempo adottate dall’ Unione europea tre nuove Direttive per la disciplina degli appalti pubblici e riservati, emanate il 15 gennaio 2014 e pubblicate il 28 marzo.

Si tratta della Direttiva 23-2014 per l’affidamento dei contratti di concessione, della Direttiva 24-2014  per l’affidamento dei contratti di appalto per i settori ordinari e della Direttiva 25-2014 per l’affidamento dei contratti di appalto per i settori speciali.

Andranno a sostituire le 2004/17/CE e 2004/18/CE e dovranno essere recepite, almeno nei principi fondamentali, dagli Stati membri con leggi nazionali entro il 17 aprile 2016.

Le nuove disposizioni

Le disposizioni puntano alla qualità e all’innovazione negli appalti pubblici, con la promozione del criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Inoltre auspicano una riduzione degli oneri burocratici e la valorizzazione degli aspetti ambientali e sociali.

Ribadiscono, inoltre, un principio già presente, ossia la possibilità di emanare appalti riservati per laboratori protetti e operatori economici il cui obiettivo principale sia l’integrazione sociale e professionale delle persone disabili o svantaggiate o programmi di lavoro protetti, a condizione che almeno il 30 % dei dipendenti sia composto da lavoratori disabili o svantaggiati.

Questa disposizione era stata già sancita da dalla Direttiva Europea 2004/18/CE e, in applicazione ad essa, dall’art 52 del Decreto Legislativo 163/2006 in Italia, dove però non si faceva menzione alla percentuali degli svantaggiati.

Ora le Direttive si riferiscono in modo ancora più esplicito alle cooperative sociali di inserimento lavorativo, che hanno sempre rivendicato tale riserva per poter dare un’occupazione stabile alle persone con disabilità.

La situazione in Italia 

In applicazione di tale disposizione, diversi Enti locali hanno adottato provvedimenti e delibere che riconoscono il ruolo delle cooperative sociali ed assegnano loro una riserva pari al 4-5 % degli appalti e degli affidamenti diretti.

Tra questi vi sono le regioni Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche e diversi grandi Comuni, tra i quali  Torino, Milano, Venezia, Genova, Trieste e Roma.

Anche per questo si è tenuto il mese scorso a Bologna  il seminario “Le nuove Direttive Europee sugli Appalti Pubblici e le Concessioni”, organizzato da Legacoop Servizi e con la partecipazione dell’Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici.

Esperti delle cooperative sociali si sono riuniti per approfondire la nuova normativa e per sollecitare Parlamento, Governo ed Enti locali ad emanare disposizioni per la loro attuazione, in nome della parità di accesso al lavoro.

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