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La telemedicina nel nuovo codice deontologico dei medici

Codice deontologico medici
Codice deontologico medici
Codice deontologico medici

Una novità assoluta nel nuovo Codice deontologico dei medici italiani approvato in questi giorni a Torino

Il nuovo testo, varato dal Consiglio nazionale della Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri che entrerà in vigore a metà giugno prevede esplicitamente la Cybermedicina e l’uso delle tecnologie.

Del resto la medicina, come molto altro, non ha più confini. L’opinione pubblica chiede quotidianamente risposte ai medici, sempre più sollecitati sui limiti e sulle prospettive aperte nel settore della medicina dalle tecnologie.

La telemedicina, l’eHealth e l’e-government, ma anche il web con i suoi forum, i social network e i migliaia di siti specializzati: le nuove tecnologie applicate alla salute non solo hanno profondamente rivoluzionato la medicina e la sanità, ma pongono nuove questioni bio-etiche e deontologiche.

Le Ict sono entrate a pieno titolo nella professione del medico e nella sanità.I sistemi sanitari, i decisori politici, le tecnologie, la ricerca, la diagnosi, la cura, le questioni economiche si intrecciano e si coinvolgono a vicenda e il codice deontologico non poteva non tenerne conto.

Tra le altre novità inserite nel Codice ci sono la medicina militare (con l’introduzione della voce “bioterrorismo” e il divieto assoluto, per il medico, di essere coinvolto a qualunque titolo nel reato di tortura), e appunto la cybermedicina, la telemedicina (con la precisazione che l’Ict non può mai sostituirsi alla visita di persona al paziente).

Da paziente a persona assistita

Da segnalare che nel dibattito, in corso da anno a questa parte, sulla ridefinizione del Codice, ampio spazio è stato riservato all’introduzione (o meno) del concetto di “persona assistita” in sostituzione del termine “paziente”. Alla fine ha prevalso una linea di mediazione: si parla di “paziente” quando ci si riferisce esplicitamente alla terapia, mentre l’espressione “persona assistita” è usata negli articoli dove si considera il mantenimento di uno stato di salute.

 

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