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Sviluppi della Chirurgia robotica

Chirurgia robotica - un'immagine di una sala operatoria robotizzata
(Internet)
Chirurgia robotica

Numeri e vantaggi di una pratica in crescita negli ospedali italiani

Giovedì 12 giugno si è tenuto presso il Circolo della Stampa di Milano l’incontro «Arte della robotica: chirurghi e robot a confronto», dedicato alla robotica applicata alla chirurgia generale.

L’evento ha messo in luce le evidenze scientifiche, i fatti e le cifre della chirurgia robotica, che si sta sviluppando grazie ad alcuni suoi vantaggi specifici.

Il numero degli italiani che si sottopone ad interventi chirurgici robotici negli ospedali è in continua crescita, 10.000 solo nel 2013, con circa 400 chirurghi che la utilizzano.

Gli ospedali hanno oggi in dotazione 65 esemplari del robot da Vinci, un numero che ci colloca al secondo posto in Europa e al quarto nel mondo.

I modi di applicazione

La metodica mono-porta viene utilizzata in chirurgia generale (per la cistifellea ed il colon), ma anche in urologia per difetti renali, in ginecologia (isteroctomia), in otorino laringoiatria e per operazioni cardiotoraciche.

Rispetto alla laparoscopia, la telecamera del robot consente un ingrandimento maggiore del campo operatorio e una visione tridimensionale. si aggiunge la maggior comodità per il chirurgo, che si stanca di meno perché può operare da seduto.

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Inoltre, il robot è capace di evitare gli eventuali tremori della mano, la “mano robotica” può muoversi a 360 gradi,  consentendo di arrivare dove neppure il chirurgo più abile riuscirebbe. Queste peculiarità rendono la chirurgia robotica molto efficace e precisa.

Inoltre, grazie all’estrema miniaturizzazione del calibro degli strumenti, il decorso postoperatorio è più semplice,  con una ripresa più rapida delle normali attività. A tutto questo si aggiunge un indubbio vantaggio estetico, visto che passando dall’ombelico non restano praticamente cicatrici.

Il principale neo della chirurgia robotica a oggi resta il costo, tuttora di circa il 25 per cento superiore a quello dello stesso intervento eseguito in laparoscopia. Quando scadranno i brevetti e ci sarà più concorrenza sul mercato, i prezzi scenderanno.

Prospettive future

In un prossimo futuro questa tecnica potrà diffondersi ancora di più grazie ai continui miglioramenti delle apparecchiature: sono allo studio piastrine-telecamere che potranno muoversi liberamente nella cavità addominale, eliminando la necessità di inserire una videocamera.

Gli interventi robotici saranno ancora più automatici, come sostiene Jacques Megevand, direttore del Dipartimento Chirurgico della Casa di Cura San Pio X di Milano. Al chirurgo resterà soltanto da impostare i dati del singolo paziente e controllare, poi penserà a tutto il robot.

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