Neurobridge, per muovere il proprio corpo

(Internet)

Un bypass per il movimento nelle persone paralizzate

Dalla Ohio State University arriva Neurobridge, una nuova speranza per le persone paralizzate a causa di lesioni spinali.

Un bypass neurale può infatti ripristinare il movimento e cambiare profondamente la vita di questi pazienti.

Si tratta di una tecnologia innovativa sviluppata dalla società Battelle per superare devastanti danni e disturbi neurologici ed aiutare nel recupero di lesioni del sistema nervoso e delle conseguenti menomazioni fisiche.

Muovere le mani

Neurobridge permette ai pazienti paralizzati di riprendere il controllo cosciente delle proprie dita, mani, polsi e braccia. Bypassa le aree danneggiate del sistema nervoso in modo che il cervello può comunicare direttamente con i muscoli.

La tecnologia Neurobridge prevede l’impianto di un chip più piccolo di un fagiolo nel cervello del paziente. Questo interpreta i segnali cerebrali e li invia a un software speciale che ricodificandoli li manda a uno stimolatore elettrico, la manica indossata dal paziente, che fa eseguire l’azione ai muscoli. Tutto nel giro di un decimo di secondo.

Il bypass neurale connette il cervello direttamente ai muscoli permettendo di riprendere il controllo volontario degli arti.

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Due anni fa Chad Bouton, ricercatore-capo presso Battelle, ha cominciato a collaborare con i ricercatori di neuroscienze presso Ohio State, Dr. Ali Rezai and Dr. Jerry Mysiw per organizzare le sperimentazioni cliniche e provare la validità e la possibilità dell’utilizzo della tecnologia Neurobridge sui pazienti.

Nell’Aprile del 2014, I neurologi Dr. Milind Deogaonkar Dr. Ali Rezai, insieme a Bouton, hanno impiantato il chip nel cervello di Ian Burkhart, un ragazzo tetraplegico di 23 anni.

La tecnologia Neurobridge prevedeva un manicotto specializzato sull’avambraccio in grado di comunicare con un chip impiantato nel cervello: il chip elabora il pensiero del paziente, quindi bypassa il midollo spinale, inviando segnali direttamente al manicotto per produrre movimento.

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All’interno di un decimo di secondo, i pensieri di Burkhart si traducono in azioni.

Per la prima volta, un uomo paralizzato poteva muovere le sue dita e le sue mani con I propri pensieri:  “Sollevare un bicchiere d’acqua e bere, lavarsi i denti e mangiare, se queste cose puoi farle da solo la tua vita cambia radicalmente”.

I ricercatori prevedono nel futuro la sperimentazione della tecnologia Neurobridge su altri quattro pazienti nel corso delle prove cliniche.