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Nicola, uno che non si arrende

Nicola Codega che gioca a tennis
Nicola Codega che gioca a tennis
Nicola Codega che gioca a tennis

Un maledetto incidente stradale e la vita di un ragazzo di 25 anni, fino a quel momento caratterizzata da viaggi, sport e divertimento, sembra trasformarsi in un inferno. Un veicolo che sbalza il suo scooter nella corsia opposta, lo fa sbattere violentemente contro la portiera di un’automobile, e gli procura una lesione midollare, un ricovero in ospedale che dura due anni e lo confina irrimediabilmente in sedia a rotelle. Le sue gambe restano per sempre paralizzate e prive di sensibilità e le piaghe, le infezioni, i dolori, gli rendono ancora più difficile la vita. Ma Nicola Codega, un uomo di Carrara, ora 42enne, non si è mai arreso “Dovevo decidere se vivere o sopravvivere: ho scelto di vivere” e, negli anni, ha sempre continuato a fare tutto ciò che le sue capacità residue gli consentivano di fare: Nicola attualmente pratica ginnastica, nuoto e tennis, lavora nel quartiere fieristico Carrarafiere e pratica teatro a livello amatoriale. L’ ennesima dimostrazione del fatto che, per una persona disabile, il modo giusto di affrontare la vita non è quello di crucciarsi per le cose che non può fare, ma quello di vivere con gioia le cose che può fare come gli altri e magari, qualche volta, anche meglio degli altri.

L’importante è non mollare mai

Recentemente, ha ritenuto di raccogliere tutte le sue esperienze nel libro “Sempre in piedi” edito da Acrobat Media con la prefazione del famoso portiere Gigi Buffon. Nel libro Nicola racconta tutta la sua vita, sia quella, spericolata e goliardica, vissuta prima dell’incidente, sia quella piena di problemi e di avversità vissuta dopo. Gli scenari cambiano di parecchio, si passa ad esempio dal Casinò di Montecarlo all’ospedale di Careggi, ma il comune denominatore resta sempre quello dell’intraprendenza e della voglia di vivere. Anche la passione per lo sport è rimasta intatta: prima dell’incidente Nicola praticava l’atletica a livello professionistico, adesso si cimenta nel tennis in carrozzina. La soddisfazione per le vittorie, allora come oggi, è esattamente la stessa, perché esse arrivano sempre come conseguenza di un duro lavoro. Lo sport insegna anche ad affrontare la vita con la giusta tenacia:L’atletica mi ha insegnato a non mollare mai, a capire cosa sono il sacrificio, gli allenamenti anche quando piove, quando fa caldo, quando non ne hai voglia” racconta Nicola a Claudia Ficco sul sito www.magazinetipitosti.com.

“Sguardi compassionevoli e poi …”

Nicola è anche in prima linea nella lotta per l’abbattimento delle barriere architettoniche e mentali delle persone. Egli fa infatti parte dell’associazione Handysuperabile, che si propone come obiettivo principale quello di migliorare la qualità della vita e la mobilità alle persone con disabilità motorie e sensoriali. Nicola ha devoluto parte dei proventi del libro all’associazione con l’amara constatazione che l’ Italia ha ancora molta strada da fare sotto quest’aspetto:  “Spesso mi capita di incrociare persone che mi guardano in modo compassionevole e poi occupano il posto auto riservato a me”.
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