Digital crime e gioco d’azzardo on line

Digital crime
Digital crime

Reati digitali sempre più diffusi

Il digital crime e il gioco d’azzardo on line sono sempre più diffusi. Esistono ormai centinaia di casinò online che gestiscono enormi volumi di transazioni, di cui solo alcuni autorizzati dallo Stato. Il profilo del cyber criminale prevede un piano che si articola con lo sfruttamento di una condotta ormai ben conosciuta: il phishing. L’hacker manderà molte mail fraudolente a ignari utenti, attraverso le quali riesce a carpire i codici di accesso bancari della stessa. Il trucco è quello di fingersi nella mail come la banca dell’utente e, con il trucco di richiedere informazioni urgenti sul conto corrente della vittima, invita la stessa ad inserire i codici di accesso al conto in una pagina creata per lo scopo. Una volta conosciuti i codici il piano è concluso, potendo così il cyber criminale dare inizio alla seconda parte del piano criminoso, che vede protagonista la condotta di riciclaggio delle somme del conto corrente frodato attraverso l’uso dei casinò online. L’hacker, infatti, si iscriverà ad uno dei tanti siti di casinò online e, con un complice, comincerà a giocare partite di piccolo taglio (500 euro) a perdere, sapendo che dall’altra parte del tavolo virtuale ci sarà il suo complice vincitore delle partite.

Un report di ricerca sul fenomeno

Il report realizzato da Mcafee “Jackpot!riciclaggio di denaro attraverso il gioco d’azzardo online”  individua le tre aree deboli delle piattaforme per il gioco d’azzardo online. Prima fra tutte l’anonimato. Al momento dell’iscrizione, infatti, molte volte ai giocatori non viene richiesto di fornire alcuna informazione personale. In questo modo i criminali informatici, sfruttando questa mancanza di controllo sull’identità, rimangono senza volto. Poi, altro punto debole è rappresentato dall’alto numero di casinò presenti online, talmente esteso che la polizia postale non riesce a controllare le relative attività. Ulteriore criticità è costituita dall’uso di strumenti di pagamento, quali Bitcoin, i quali, non essendo ancora regolamentati, non tutelano l’utente in caso di attacco informatico criminale. L’insieme di tutti questi fattori permette a chi vuole approfittarne di realizzare un vero e proprio business criminoso. Nel 2014, su 55.544 spazi di gioco controllati, 49.899 sono stati segnalati ai Monopoli per irregolarità. Sono necessari sia un rafforzamento delle norme contro il riciclaggio di denaro, ma il sistema necessita anche di verifiche sempre più stringenti sulle piattaforme di gioco d’azzardo online. Proprio in quest’ottica si muove anche l’Unione Europea che il 20 aprile 2015 ha preso posizione sulle nuove norme predisposte per la prevenzione del riciclaggio di denaro, nello specifico un regolamento e una direttiva approvati giusto qualche settimana fa, i quali aggiornano il sistema dei controlli, dovendo gli stessi seguire il ritmo incessante dello sviluppo tecnologico.