Big Data e DNA

L'accelerazione della ricerca genetica aumenta la richiesta di materiali biologici per la ricerca: verso il coyright sul Dna Individuale?
Dna e big data
Dna e big data

 

Il genoma come mappa per i big data

Big data e Dna: niente social o futuristici sviluppi di sharing data, a dominare la scena dei Big Data pare che in futuro sarà la catena polinucleotidica o DNA.  Glie esperti prevedono che entro il 2025 quasi un miliardo di persone nel mondo avrà fatto descrivere la sequenza del proprio genoma, producendo miliardi di gigabyte che dovranno essere acquisiti, immagazzinati, distribuiti e analizzati.  Nella moderna accezione della genetica e della biologia molecolare il termine genoma indica la totalità del materiale genetico di un organismo (sia pluricellulare sia unicellulare), composto dal DNA o dall’RNA. Il genoma di un organismo comprende sia i geni, ossia la porzione codificante, sia il resto del materiale (non codificante).Per affrontare questa sfida servono nuovi strumenti, come spiegano sulla rivista Plos Biology gli esperti dell’Università dell’Illinois e del Cold Spring Harbor Laboratory, vicino a New York.

I passi della ricerca

I ricercatori hanno messo a confronto la genomica con i tre principali protagonisti nel mondo dei Big Data: l’astronomia, Twitter e YouTube. Una ricerca davvero innovativa che fa dialogare i social con la biologia. Youtube in particolare, è attualmente la più grande macchina contenitore-dati al mondo. Proiettando la crescita di questi colossi al 2025, i ricercatori hanno scoperto che la genomica diventerà il leader superando gli altri rivali: già ora i dati frutto del sequenziamento genetico continuano a crescere con un ritmo vertiginoso, tanto da raddoppiare in media ogni 7 mesi. Per superare questa sfida non basterà copiare quei meccanismi usati (per esempio in astronomia) per filtrare i dati utili fin dal momento dell’acquisizione: le informazioni sul Dna che oggi scartiamo come insignificanti, potrebbero diventare preziose un domani alla luce di nuove scoperte. ”Presto la genomica ci porrà una delle sfide computazionali più difficili che abbiamo mai affrontato”, afferma Gene Robinson, Direttore dell’Istituto di biologia genomica Carl R. Woese dell’Università dell’Illinois, alla stampa ”Se la genomica manterrà la promessa di avere un forte impatto positivo su medicina, agricoltura, produzione di energia e comprensione della vita stessa – aggiunge l’esperto – allora ci saranno incredibili innovazioni nell’elaborazione dei dati. E’ giunto il momento di mettersi all’opera”.

 

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