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Riforma della scuola: quali cambiamenti per il sostegno scolastico

Il sostegno scolastico e la nuova riforma della scuola

 

Il sostegno scolastico e la nuova riforma della scuola
Il sostegno scolastico e la nuova riforma della scuola

Riforma scolastica e nuove prospettive per il sostegno.

La riforma della scuola porta con sé cambiamenti per il sostegno scolastico. Come è noto infatti il provvedimento denominato “La buona scuola” è diventata legge dello Stato, nonostante le numerose forme di protesta messe in campo da docenti, da associazioni studentesche e da genitori. Le critiche hanno riguardato in maniera particolare il reclutamento e sulla presa di servizio dei docenti prospettati dalla legge, che affida alla discrezionalità dei dirigenti scolastici scelte significative operate in base a criteri personalistici ed aziendalistici, in luogo di quelli oggettivi garantiti dalle graduatorie. Non solo: la legge prevede incarichi triennali e, dunque, il venir meno della titolarità di sede; ciò comporta non solo difficoltà significative legate alla costante mobilità territoriale ma anche il venir meno della certezza della continuità didattica per i docenti assunti a tempo indeterminato. L’insegnante di sostegno è un docente specializzato nella didattica speciale per l’integrazione di alunni diversamente abili (comunque certificati nei modi e nei termini previsti dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104).  Gli insegnanti di sostegno sono di norma presenti nelle scuole dell’ordinamento scolastico italiano, nelle classi ove sia presente uno o più alunni certificati. Assumono la contitolarità della classe e pertanto firmano i documenti di valutazione di tutti gli alunni. Predispongono il Piano Educativo Individualizzato per ciascun alunno diversamente abile presente nella classe in sintonia con gli Operatori Socio Sanitari, la famiglia, i docenti contitolari. In esso si definiscono i criteri di verifica e valutazione. Inizialmente poteva succedere che, a seguito di carenza di insegnanti di sostegno specializzati, il posto venisse ricoperto da insegnanti senza l’esperienza e la formazione necessaria. L’insegnante di sostegno è assegnato alla classe e non all’alunno come erroneamente si pensa. La risorsa è finalizzata ad attuare interventi di integrazione attraverso strategie didattico metodologiche specifiche, con agli insegnanti curricolari poiché insieme hanno la responsabilità della realizzazione del processo di integrazione scolastica.

Cosa accadrà al sostegno didattico

La legge di riforma, da poco approvata dal Governo, prevede un pacchetto di deleghe al Governo per legiferare sulla materia. Secondo le dichiarazioni di alcuni politici  le prospettive che riguarderanno il sostegno scolastico saranno prossime a quelle delineate dalla Proposta di Legge (PdL) A.C. 2444 presentata dalle associazioni Fish e Fand, anch’essa accolta con preoccupazione e grande perplessità.  Nei diversi incontri che si sono susseguiti , emerge la volontà da parte del mondo accademico e degli stessi insegnanti, di non cambiare totalmente la formazione di base così com’è stata fatta finora e con essa, le esperienze di buone pratiche inclusive realizzate in 40 anni di integrazione.

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