Nella crisi non perdere la speranza nel futuro

Maurizio Marotta, coordinatore dell'Osservatorio per il Non Profit della CCIAA di Roma e presidente della Cooperativa Sociale ed Integrata Capodarco
Maurizio Marotta, presidente della Cooperativa Sociale ed Integrata Capodarco e del consorzio sociale Gruppo Darco

Il destino delle nostre imprese sociali dipende solo dal nostro impegno e dalla nostra determinazione

Sono giorni d’attesa per la Gara Centralizzata dei Cup del Lazio. Lunedì 19 ottobre, infatti, ci sarà la nuova riunione del tavolo tecnico tra organizzazioni sindacali e Cabina di regia della Sanità della Regione Lazio per esaminare i dati dei lavoratori dei Cup delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere del Lazio affidati ad imprese esterne e da cui dipende il futuro di migliaia di lavoratori, di cui una gran parte soci lavoratori del nostro Gruppo aziendale. Ci auguriamo che dalla Pisana arrivino soluzioni concrete e che il dialogo che è stato aperto non sia un maldestro tentativo di manovra diversiva per prendere tempo e non dare risposte rispetto alle responsabilità dell’amministrazione regionale per un bando sbagliato che viola la par condicio tra le ditte concorrenti ed oltremodo ostile verso lavoratori.

(Internet)
Regione Lazio

Sempre a proposito della vertenza Cup del Lazio, che vede due delle imprese sociali del Gruppo Darco – Capodarco e Pingo – impegnate nella gara, segnaliamo che stiamo presentando anche un ricorso all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per veder riconosciute le numerose criticità del Bando di Gara. Ci riferiamo in particolare alle condizioni che violano la par condicio e che ci pongono in una situazione di svantaggio competitivo rispetto alle altre imprese, soprattutto in relazione agli sgravi del Jobs Act che consentono a chi non ha in carico il personale occupato negli attuali servizi di abbassare il costo del lavoro in modo da determinare, di fatto, la possibilità di una concorrenza scorretta. Anche sul versante legale e giudiziario, quindi, attendiamo risposte per quanto riguarda questa discutibile gara d’appalto.

Superabile 800 810 810
Il Contact Center Integrato per la Disabilità

Nel frattempo, per una durata dell’appalto di 4 di anni ed una base d’asta che supera gli 8 milioni di euro, è stata bandita la nuova gara per la gestione del servizio Superabile da parte dell’Inail. Il termine per presentare le offerte è il prossimo 10 novembre. Il nostro gruppo ha partecipato sinora alla gestione dell’appalto del contact center integrato con il Consorzio Sociale COIN. Il servizio consiste nella gestione di un centro servizi per la disabilità in grado di fornire, attraverso il numero verde, il portale web, canali tematici e social network, informazioni e consulenza agli invalidi del lavoro assistiti dall’Inail e più in generale alle persone con disabilità. Il servizio esiste ormai da oltre 15 anni ed il nostro gruppo ha costruito ed animato il progetto sin dall’inizio, confermandosi nel corso degli anni alla guida del Raggruppamento di imprese con l’aggiudicazione di 4 gare europee consecutive. La gara, già bandita ad aprile 2015, era stata ritirata proprio perché non era stata prevista la clausola sociale di riassorbimento del personale attualmente occupato da parte dell’aggiudicatario. La Regione Lazio per la gara CUP, dovrebbe prendere esempio proprio da questa gara, visto che adesso nella nuova gara Inail è prevista una clausola che impegna chi si aggiudica il servizio a rioccupare il personale esistente, seppure compatibilmente con la propria organizzazione aziendale come del resto più volte ribadito dall’Anac.

La Riforma del Terzo Settore, dell'impresa sociale del servizio civile universale sono priorità del suo Governo
In un decreto del Governo Renzi per la razionalizzazione della spesa pubblica nuovi tagli ai servizi sanitari delle regioni

Non solo gare d’appalto, le preoccupazioni ed i problemi arrivano anche dalle commesse in essere. Infatti tutti i nostri committenti ci richiedono la riduzione di un ulteriore 5% delle prestazioni in base dell’art. 9 bis e seguenti del D.L. n. 78 del 19/6/2015 (Legge di conversione n. 125 del 6/8/2015), che, con l’intento di razionalizzare la spesa pubblica, si traduce in ulteriori tagli al nostro monte ore e a quello di tutti fornitori del SSR, costringendoci così ad aumentare le ore di solidarietà in tutte le commesse e, soprattutto, negli uffici delle aree centrali.
La solidarietà non è l’unico strumento adottato dalla cooperativa per fronteggiare la criticità della situazione. Già da tempo è stato infatti avviato un programma di contenimento dei costi. In questo quadro si prevede di trasferire dalla sede di Ostiense a quella di Pomezia gli uffici centrali – Amministrazione, Personale, Risorse Umane, Presidio del Controllo di gestione, Ufficio Gare e progetti, Sistemi e Servizi Informatici, back office Recup, Coordinamento commesse, Logistica, ecc, – entro l’anno in corso.
Presso il centro direzionale Argonauta di Via Ostiense conserveremo solamente una frazione degli spazi attuali, dove saranno collocate le postazioni di call center del RECUP ed alcuni uffici di rappresentanza. Nel complesso questa operazione, che comprendiamo comporterà molti disagi ai soci lavoratori impiegati nelle aree centrali, ci permetterà a regime di ottenere un risparmio annuo di circa 300 mila euro.
In un momento difficile come quello attuale, insomma, stiamo facendo ogni sforzo per dare continuità alle commesse in essere, per trovare nuove opportunità di lavoro e per reperire risorse economiche indispensabili alla sopravvivenza e allo sviluppo delle nostre imprese sociali. In questo contesto, il rinnovo della solidarietà per altri 24 mesi ed i sacrifici economici che questa comporterà per tutti i soci lavoratori vanno letti come la volontà di crescere insieme senza lasciare indietro nessuno, coerentemente con lo spirito con cui è nata è si è sviluppata cooperazione sociale ed integrata.

Tra tagli, ritardi nei pagamenti, mafia capitale e crisi politica del Campidoglio il sociale romano è ormai alla canna del gas
Tra tagli, ritardi nei pagamenti, mafia capitale e crisi politica del Campidoglio il sociale romano è ormai alla canna del gas

Del resto, non siamo solo noi a trovarci in una situazione difficile. Abbiamo già parlato, nello scorso numero, delle preoccupazione dell’assessore agli Affari sociali del Comune di Roma, Francesca Danese, per l’interruzione, per via delle inchieste su Mafia Capitale, di tanti servizi sociali affidati a realtà del terzo settore e delle difficoltà economiche che questo ha comportato per esse, aggiungendosi ai tagli al welfare per il rientro del bilancio e agli annosi ritardi nei pagamenti del Campidoglio. Prospettive già critiche che ora, in attesa di un nuovo governo della Capitale, sono divenute ancor più precarie per i lavoratori del sociale, che ormai non ricevono stipendi da mesi, e per i cittadini utenti che si vedono ulteriormente tagliati i servizi, anche quelli di base.

Immagini di un reportage Rai degli anni '70 sull'inserimento lavorativo di persone con disabilità in Capodarco
Immagini di un reportage Rai degli anni ’70 sull’inserimento lavorativo di persone con disabilità in Capodarco

Ciò non significa che le cose debbano andare sempre e solo peggio, occorre impegno, avere una visione del futuro, non perdere la speranza, stringere i denti e mantenerci uniti evitando che si insinuino tra noi divisioni faziose e strumentali che avrebbero il solo risultato di indebolire ulteriormente i risultati che abbiamo conquistato negli anni e che stiamo difendendo con determinazione. Al contempo non dobbiamo estraniarci da quanto ci accade intorno e fare rete con tutte le forze che insieme a noi lottano per affermare lo sviluppo ed l’inclusione sociale ed economica in un rinnovato spirito di giustizia sociale, evitando di cadere vittime del populismo e del menefreghismo imperanti che rappresentano una reale minaccia alla coscienza civile e alla qualità della vita di tutti i cittadini.
Per questo daremo sempre più spazio tra le notizie a fatti e avvenimenti che ci riguardano da vicino e che vi proponiamo per stimolare la vostra partecipazione ed il vostro impegno nell’essere attori del cambiamento sociale oltre il semplice impegno lavorativo.