ABBI, Audio Bracelet for Blind Interaction

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ABBI, Audio Bracelet for Blind Interaction

Un braccialetto audio che aiuta i non vedenti a orientarsi nello spazio

Vi sono diversi strumenti recenti che possono sopperire ai deficit delle persone con disabilità, ed alcuni di questi sono progettati e sperimentati  da team congiunti di studiosi,  in collaborazione con le persone stesse.

Tra questi vi è il progetto europeo ABBI, Audio Bracelet for Blind Interaction, un braccialetto audio che aiuta i bambini non vedenti a orientarsi nello spazio, al fine di ridurre il rischio di esclusione sociale.

Il  progetto, della durata di tre anni, è cominciato nel in Febbraio 2014 ed è realizzato in collaborazione tra diversi partners, come l’ Istituto italiano di tecnologia (IIT), l’ University of Hamburg, la Lund University, l’ University of Glasgow, l’ Istituto David Chiossone Onlus di Genova.

Riabilitazione sensoriale e motoria

L’obiettivo del progetto ABBI è lo sviluppo di una nuova tecnologia che miri alla riabilitazione sensoriale e motoria per i bambini ed adulti con problemi visivi.

Questo allo scopo di sviluppare una nuova serie di dispositivi per riabilitare la cognizione spaziale, la mobilità e l’interazione sociale delle persone attraverso associazioni naturali audio-motorie e tattilo-motorie.

ABBI mira a sviluppare una tecnologia riabilitativa che sfrutta i meccanismi neurali che sono naturalmente utilizzati dai nostri sistemi sensoriali e motorie, e che non richiede ulteriore apprendimento e risorse.

Il braccialetto 

La persona potrà “vedere” tramite un braccialetto che emette un suono ogni volta che percepisce un movimento od una connessione con altra gente: attraverso un’informazione uditiva, il non vedente potrà avere maggiore cognizione dello spazio.

Il suo uso di fornirà informazioni spaziali su dove e come il movimento si sta verificando, fornirà informazioni importanti per il controllo della postura, la coordinazione motoria e l’orientamento spaziale.

La sperimentazione di ABBI è portata avanti all’ Istituto David Chiossone onlus di Genova, dove i ricercatori studiano le interazioni  dei bambini non vedenti, non solo tra di loro ma anche con bambini ed adulti normodotati per studiare gli effetti del braccialetto.