Home Ausili e Nuove Tecnologie Tv e videogames: con nanosmell verso gli odori virtuali

Tv e videogames: con nanosmell verso gli odori virtuali

Non più solo suono e immagini, grazie a Nanosmell, un progetto finanziato dall'Ue, presto forse avremo trasmissioni televisive e videogame con odori artificiali
Non più solo suono e immagini, grazie a Nanosmell, un progetto finanziato dall'Ue, presto  forse avremo trasmissioni televisive e videogame con odori artificiali
Non più solo suono e immagini, grazie a Nanosmell

Nanosmell, un progetto nanotecnologico finanziato dall’Ue per creare odori e profumi da sincronizzare a spettacoli televisivi e videogiochi

Forse la chiameremo smellvision, la televisione odorosa, che oltre le immagini e suoni ci trasmette anche gli odori, la prossima evoluzione dell’elettrodomestico da intrattenimento ormai presente in quasi ogni casa. Questo è l’obiettivo di Nanosmell, un progetto di ricerca e sviluppo tecnologico finanziato dall’Ue con quasi 4 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2020.

Il progetto  Nanosmell, proposto da un pool coordinato dall’istituto di ricerca israeliano Weizman e composto da istituti di ricerca di primo piano come il tedesco Max Plank Institute, l’Università di Ginevra in Svizzera, l’Università Carlo III° di Madrid e la Bar Ila University di Tel Aviv, ha l’obiettivo di riprodurre in remoto schemi olfattivi utilizzando una combinazione di nanotecnologie, campi magnetici e Dna.

L’idea è infatti di utilizzare specifiche sequenze di Dna artificiale associate ad uno specifico odore in combinazione con nano particelle sensibili a campi magnetici. In questo modo l’emissione di odori potrebbe essere controllata in remoto attraverso il segnale televisivo o i circuiti elettronici di dispositivi come, ad esempio, consolle per videogiochi, computer e smartphone, per riprodurre combinazioni dei diversi aromi che noi siamo in grado di percepire e distinguere con l’olfatto.

Questo è forse, però, è ancora un futuro remoto, visto che la ricerca, che si concluderà nel settembre del 2019, partirà con esperimenti non invasivi su animali per individuare schemi di attività neurali e comportamentali legati all’attività olfattiva. Solo dopo verranno testati “odoranti” artificiali sugli esseri umani per misurarne la risposta, spegnendo ed accedendo l’odore corrispondente e testando la risposta anche a livello metabolico e fisiologico.

Se i risultati della sperimentazione saranno positivi, finalmente si potrà passare allo sviluppo di veri e propri componenti elettronici in grado di emettere odori e alla realizzazione di loro applicazioni non solo nel settore dellintrattenimento, ma anche nel campo della ricerca medica e biologica.

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