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Auto elettrica, Giappone record la ricarica: e in Italia?

In Giappone il numero  di punti per la ricarica di auto elettriche supera ormai quello  dei distributori di carburanti
In Giappone il numero di punti per la ricarica di auto elettriche supera ormai quello dei distributori di carburanti

In Giappone sono stati installati 40 mila punti di ricarica per auto elettriche contro 34 mila distributori di carburanti ancora in funzione

Anche se il numero include le stazioni di ricarica nelle case e quelle in strada, il report pubblicato dalla casa automobilistica Nissan parla chiaro: in Giappone fino ad oggi sono state installate 40 mila punti per fare il pieno alla propria auto elettrica, mentre i distributori di carburanti tuttora esistenti e funzionanti nel Paese asiatico risulterebbero essere circa 28 mila. Un sorpasso ottenuto nel giro di pochi anni in una nazione che ha sempre pagato cara la sua dipendenza dagli idrocarburi, sia in termini di costi per l’approvvigionamento che di inquinamento atmosferico. Numeri comprensibili del resto, se, solo del Leaf – modello di punta interamente elettrico e leader del mercato globale – Nissan in tutto il mondo ha venduto ad oggi poco meno di 160 mila esemplari. Sono invece complessivamente 200 mila gli esemplari di auto elettrica con tecnologia Nissan in circolazione, se si considerano anche le vendite della Zoe, l’auto elettrica di Renault, partner europeo del colosso automobilistico giapponese per lo sviluppo delle auto a batterie.

La situazione in Italia

Quelli messi sul tavolo dai giapponesi per le colonnine di ricarica sono davvero di numeri da capogiro, se si guarda ad altri paesi, a partire dal nostro, dove le auto elettriche stentano ad affacciarsi, sia a causa dei costi, che dei problemi di autonomia limitata in relazione proprio alla scarsità di stazioni di ricarica. In Italia, infatti, le colonnine per le auto ibride o a emissioni zero, secondo una stima, sono meno di un migliaio, localizzate soprattutto nei grandi centri urbani, e non coprono neppure tutto il territorio nazionale.

Anche per questo motivo, ad esempio, di Nissan Leaf e Renault Zoe in Italia, nel 2015, ne sono stati venduti solo, rispettivamente 390 e 226 esemplari, in un mercato in cui, pur se si è segnato un aumento delle vendite di auto elettriche del 31,5 per cento rispetto all’anno precedente, di quattroruote “pulite” ne sono state vendute solo 1450 tra elettriche ed ibride. Si tratta di un misero 0,1 per cento delle vendite complessive di autoveicoli che fa del nostro Paese il fanalino di coda in Europa per quanto riguarda il parco di autoveicoli a bassa emissione in circolazione. 

Non è quindi un caso che il Governo, su iniziativa del Ministro per le infrastrutture Graziano Del Rio, stia proprio in questi giorni mettendo a punto con Enel e Politecnico di Milano un piano per portare entro il 2020 a 18/20 mila le stazioni di ricarica in giro per il Paese.  L’infrastruttura, che punta a servire entro 4 anni un milione di veicoli con un’autonomia di almeno 150 chilometri, è basata, proprio sulla tecnologia V2G di Nissan ed inizierà ad essere implementata da giugno a partire dalle autostrade Milano-Roma e Milano-Venezia.

Inoltre sono state previste tutta una serie di misure d’incentivo che verranno presentate, insieme al piano per le infrastrutture sul territorio, entro al fine di maggio.

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