Home Ausili e Nuove Tecnologie Hannes la nuova mano robotica che restituisce il 90% delle funzionalità ad...

Hannes la nuova mano robotica che restituisce il 90% delle funzionalità ad infortunati agli arti superiori

Hannes la mano robotica
Hannes la mano robotica

di Maria Antonietta Mastrangelo

Sviluppata dalla collaborazione tra l’Inail e l’Istituto italiano di tecnologia, è controllata dalla contrazione del muscolo residuo dell’arto mancante, grazie a sensori di superficie

La nuova mano robotica Hannes: totale versatilità senza intervento chirurgico

Una maggiore durata della batteria, la migliore capacità e performance di presa, il costo ridotto di circa il 30% rispetto ai dispositivi attualmente in commercio.

Sono queste le caratteristiche principali di “Hannes”, la nuova mano protesica di derivazione robotica presentata a Roma in questi giorni e sviluppata dal Rehab Technologies Lab, il laboratorio congiunto nato nel dicembre 2013 dalla collaborazione tra l’Inail e l’Istituto italiano di tecnologia (IIT).

Il suo nome è ispirato al professor Hannes Schmidl, già direttore tecnico del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, a cui si deve l’avvio dell’attività di ricerca protesica e la prima protesi mioelettrica Inail-Ceca del 1965.

La vera rivoluzione consiste nel fatto che questo dispositivo può essere impianatato senza necessità di intervento chirurgico, restituendo alle persone con amputazione dell’arto superiore, circa il 90% della funzionalità perduta.

La sua peculiarità consiste nella parte meccanica, che è unica nel suo genere e conferisce alla mano poliarticolata versatilità e naturalezza nel movimento, elementi che la caratterizzano insieme alla resistenza dei materiali e alla semplicità d’uso.

Funzionalità di base 

Il meccanismo alla base del movimento delle dita, della forza e del tipo di presa dipende dal sistema DAG – acronimodiDynamic Adaptive Grasp (brevettato dal team IIT–Inail), che conferisce alla mano protesica la capacità di afferrare gli oggetti adattandosi alla loro forma e di resistere alle eventuali sollecitazioni esterne, perseguendo l’obiettivo di replicare la gestualità e la funzionalità dell’arto naturale,utilizzando un singolo motore. Le caratteristiche di costruzione del dispositivo consentono alla batteria di coprire fino a una giornata intera di utilizzo.

Prese naturali come quelle di una vera mano

Le dita di questa mano inoltre si piegano e possono assumere una postura naturale anche a riposo.

Il pollice, nella fattispecie, è orientabile in tre diverse posizioni e rende possibili i tipi di prese necessarie nella vita di tutti i giorni attraverso quello che viene definito “pinch grasp”, ossia pollice e indice in opposizione, per manipolare oggetti di piccole dimensioni come una penna o un chiodo, il “power grasp”, ovvero una presa che consente di spostare oggetti di peso elevato, fino a circa 15 chilogrammi, e il “lateral grip”, per afferrare oggetti molto sottili come fogli o carte di credito.

Il sistema comprende poi, un polso che può piegarsi in cinque posizioni e attuare la prono-supinazione attiva, permettendone il movimento rotatorio in entrambe le direzioni.

 

 

La mano che si comanda con il pensiero

Il sistema di controllo di Hannes è di tipo mioelettrico, sfrutta cioè gli impulsi elettrici che provengono dalla contrazione dei muscoli della parte residua dell’arto, e alimenta strategie basate su algoritmi di intelligenza artificiale.

Questa tecnologia fa sì che i pazienti possano comandare la mano semplicemente pensando ai movimenti naturali e senza la necessità di alcun trattamento chirurgico invasivo (la vera rivoluzione ndr).

I due sensori che ricevono e interpretano il segnale elettrico proveniente dal cervello, attivando il movimento desiderato del polso o della mano, sono infatti posizionati all’interno dell’invaso della protesi, la parte a contatto con l’arto residuo, risultando così invisibili all’esterno e impercettibili dal paziente.

Oltre a ciò per garantire il massimo livello di personalizzazione, il Rehab Technologies Lab ha realizzato un software che si collega alla mano robotica via Bluetooth e consente di calibrare i suoi parametri di funzionamento in base alle esigenze e alle caratteristiche di chi la indossa.
Il dispositivo, che ha ottenuto il marchio CEcome prodotto diclasse 1sarà disponibile a partire dal 2019, è stato realizzato in due taglie e in versione destra e sinistra. È inoltre dotato di differenti soluzioni cosmetiche, con guanti di rivestimento diversificati per uomo a donna.

Exit mobile version