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La prima “farmacia di strada” a Roma

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Maria Antonietta Mastrangelo

La prima “farmacia di strada” a Roma. Già 88 mila euro di farmaci per i poveri
La prima farmacia di strada inaugurata presso il centro di accoglienza dei volontari del carcere di Regina Coeli, con il supporto di Medicina solidale, Banco Farmaceutico, Assogenerici, Fofi, Elemosineria vaticana e Ateneo di Tor Vergata.
Una farmacia solidale per i poveri
In base ad una indagine Istat sono oltre 4 milioni gli italiani che devono rinunciare a prestazioni e cure mediche, a causa della povertà.
Tra loro ci sono poi, chi proprio non può neanche permettersi l’acquisto di un’aspirina; i senza tetto.
La “farmacia di strada” è dunque pensata proprio per loro, inaugurata il 16 settembre in via della Lungara, nei locali dell’ambulatorio del centro di accoglienza gestito dai volontari del vicino carcere di Regina Coeli, la Vo.Re.Co. onlus.
Grazie ad un protocollo tra aziende e associazioni di categoria, da settembre 2018 sono stati raccolti e donati agli indigenti anche attaverso gli ambulatori solidali quasi 9 mila confezioni di medicinali, per un valore di oltre 88 mila euro.
Il giorno dell’inaugurazione erano presenti, assieme al presidente del Vo.Re.Co., il cappellano di Regina Coeli padre Vittorio Trani, la dottoressa Lucia Ercoli, direttrice di Medicina solidale, il presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Sergio Daniotti, il presidente di Assogenerici Enrique Hausermann, il presidente di Fofi (Federazione ordini dei farmacisti Italiani) Andrea Mandelli.
Nella fattispecie la dotazione della farmacia solidale è soprattutto costituita di analgesici, antipiretici, antiipertensivi e gastrointestinali.Il progetto sperimentale “farmacia di strada” avviato a settembre dello scorso anno a Roma con il supporto dell’Elemosineria Apostolica e in collaborazione con l’Ateneo di Roma Tor Vergata, ha realizzato una rete di sei ambulatori di strada nella Capitale.
Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico fornisce il dettaglio dell’operazione afferma che sono state raccolte 7.372 confezioni di farmaci per un valore complessivo di quasi 67 mila euro donati dalle aziende aderenti ad Assogenerici, più altre 1.566 confezioni del valore di circa 22 mila euro donati da altre aziende, che regolarmente collaborano con Banco Farmaceutico, per un totale di 32 categorie terapeutiche coperte e 17 aziende donatrici.
I protagonisti di questa iniziativa sono gli stessi farmacisti volontari, che hanno organizzato e gestito il magazzino di Cinecittà dove Bf ha fatto confluire nel corso dell’anno i farmaci donati e poi dispensati secondo le prescrizioni mediche rilasciate dagli ambulatori solidali di Medicina solidale: sei in tutto, che forniscono assistenza sanitaria approssimativamente a 15mila assistiti.
Lucia Ercoli, direttore di Medicina solidale e responsabile scientifica del progetto, spiega che la realizzazione della prima farmacia di strada ha rappresentato un atto concreto per andare incontro a quelle “periferie esistenziali” indicate da Papa Francesco ma nello stesso tempo, rappresenta un segno di speranza per tanti cittadini della città, che vivono ai margini e spesso sono dimenticati.
La dottoressa sottolinea inoltre, come l’azione del volontariato non deve intendersi come supplenza al ruolo delle istituzioni, quanto piuttosto, sostenere, stimolare e pungolare il Servizio sanitario nazionale perché assolva in pieno la sua missione.

Gli utenti della “farmacia di strada di Roma” del centro di accoglienza in via della Lungara sono al 70-80 per cento senza fissa dimora, sia italiani che stranieri.
Stefano Giorgi volontario, ex medico di base a Velletri spiega che le persone in stato di povertà assoluta si recano presso questa farmacia, perché nei pronto soccorso normali hanno timore di andare, oppure sono di fatto rifiutati; non sono persone che dispongono del tesserino sanitario.
Al centro di via della Lungara queste persone vengono accolte anche per la colazione, per un pasto la sera, per un pacco alimentare, per una consulenza giuridica ed ora anche per i farmaci.
Padre Vittorio Trani, cappellano di Regina Coeli, afferma che il gruppo di aiuto ha iniziato sette anni fa seguendo i detenuti in seguito hanno aperto ad altre realtà della città che hanno bisogno. Ad esempio ricorda che un ragazzo diabetico viene alla “farmacia di strada” per l’iniezione. Un bisogno necessario senza il quale rischierebbe di morire.
La dottoressa Lucia Ercole, medico di strada al colonnato di San Pietro tra i senzatetto di Papa Francesco infine afferma che il bene non si fa da soli, il bene nasce da una azione di comunità e questa comunità è fatta di persone che dedicano una parte di loro stessi perché il bene si realizzi.
E’ proprio grazie alla coralità tra istituzioni civili, dell’impresa, del volontariato, gente comune, che anche lei ha deciso di combattere la stessa battaglia. Quella contro la povertà.
(https://www.avvenire.it/attualita/pagine/salute-a-roma-la-prima-farmacia-di-strada-gia-88-mila-euro-di-farmaci-dai-ai-poveri)
(Antonietta Mastrangelo)

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