Il Giubileo dei Bambini 2025: un cammino verso la speranza

Migliaia di bambini con piccoli zaini sulle spalle, passi leggeri e cuori pieni di gioia cammineranno insieme verso il Giubileo dei Bambini (che si terrà il 30, 31 maggio 2025, primo giugno). Sono pellegrini di speranza, testimoni della purezza e della fiducia che noi adulti rischiamo di dimenticare. Ma che cosa significa davvero questo viaggio per loro? E noi, che cosa possiamo imparare dai bambini?

Quello che è appena iniziato è un anno all’insegna della gioia e della speranza e potremmo quasi dire che gioia e speranza sono i tratti caratteristici dei bambini. Papa Francesco ha pensato un Giubileo dedicato a loro, perché anche loro siano pellegrini di speranza.
Il Giubileo dei bambini è quindi l’occasione propizia per riscoprire l’importanza fondamentale dei bambini: “i bambini sono la nostra risorsa più importante e la nostra migliore speranza per il futuro”(John F. Kennedy) e per rintracciare dentro di noi quella forza inesauribile, quella luce che non smette di brillare: questo ci ricorda che anche noi siamo stati bambini e che dovremmo tornare a esserlo per saper assaporare la vita in pienezza.

Che il futuro sia iscritto nei bambini lo ha sottolineato anche papa Francesco, inaugurando, l’anno scorso, la Giornata mondiale dei bambini: “In voi, bambini, tutto parla di vita, di futuro. E la Chiesa, che è madre, vi accoglie, vi accompagna con tenerezza e con speranza. Lo scorso 6 novembre ho avuto la gioia di accogliere in Vaticano alcune migliaia di bambini di tante parti del mondo. Quel giorno avete portato un’ondata di gioia; e mi avete manifestato le vostre domande sul futuro. Quell’incontro ha lasciato un’impronta nel mio cuore e ho capito che quella conversazione con voi doveva continuare, doveva allargarsi a tanti altri bambini e ragazzi. Ed è per questo che oggi siamo qui: per continuare a dialogare, a porci domande e risposte“.
Già con l’istituzione della Giornata mondiale, quindi, il Papa ha voluto mandare un messaggio chiaro:i bambini sono fonte di speranza, perché la loro sola presenza è presagio di futuro.
È come se i bambini – nella loro semplicità, immediatezza e spontaneità, nel loro attendere la realizzazione di un futuro, stando attenti però a non perdersi il presente – ci insegnino ogni giorno a farci pellegrini di speranza. E allora capiamo quanto sia profonda e quanto sia vera la frase de Il piccolo principe: “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta”.

Se, quindi, è certamente vero che i bambini sono dei saggi insegnanti, è altrettanto vero, tuttavia, che hanno tanto da imparare, perché sono come semi pronti a fiorire. Il compito più delicato e più prezioso che è affidato alla famiglia, alla società e alla Chiesa è proprio quello di accompagnarli a una buona fioritura: questa consapevolezza ci interpella fortemente e ci chiede l’impegno dell’educazione.

Fonte: Blog.editriceshalom.it

Photo: Blog.editriceshalom.it