Inclusione attiva, parte la “misura ponte” per un milione di poveri

Introdotto in Italia il Sostegno all'inclusione attiva
Introdotto in Italia il Sostegno all’inclusione attiva

Da settembre il SIA – Sostegno per l’Inclusione Attiva – diventa nazionale. Dopo un lungo periodo di sperimentazione nelle grandi città, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nasce la prima misura nazionale di contrasto alla povertà: una misura ponte in attesa dell’avvio del nuovo reddito di inclusione. Per il 2016 il budget è di 750 milioni di euro.

Da settembre il SIA – Sostegno per l’Inclusione Attiva diventa nazionale. Dopo un lungo periodo di sperimentazione nelle grandi città, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto 26 maggio 2016, nasce così la prima misura nazionale di contrasto alla povertà. È il primo passo di quel reddito di inclusione disegnato dal ddl delega di contrasto alla povertà appena approvato dalla Camera: la legge di stabilità 2016 aveva previsto che nel 2016 il nuovo Fondo di contrasto alla povertà sarebbe stato destinato all’estensione su scala nazionale del Sia come “misura ponte”, in attesa della definizione, attraverso la legge delega, di una nuova misura nazionale per il 2017.

Per il 2016 quindi le risorse a disposizione sono pari a 750 milioni di euro (derivanti da fondi europei, nazionali e regionali), che nel 2017 raddoppieranno. Priorità sono le famiglie con figli minori in condizione di povertà assoluta: oggi si copre circa il 40% di questa platea (180-220 mila famiglie povere, che significa 800mila/1 milione di beneficiari, di cui la metà minori) ma già l’anno prossimo l’impegno è quello di arrivare a tutte. I beneficiari infatti sono le famiglie con Isee corrente, in corso di validità, inferiore o uguale a 3.000 euro e con una di queste condizioni: presenza di un componente di eta’ minore di anni 18; presenza di una persona con disabilita’ e di almeno un suo genitore; presenza di una donna in stato di gravidanza accertato.

Il SIA si compone di un beneficio economico e di un progetto personalizzato, volto al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale, che è vincolante per accedere al beneficio. La parte monetaria varia a seconda della composizione del nucleo familiare, da 80 fino a 400 euro per le famiglie di 5 o più membri (come già nella sperimentazione nelle 12 città) e verrà erogata ogni bimestre. I requisiti e le procedure per l’accesso al beneficio potranno essere rivisti in base al monitoraggio dei primi due bimestri di attuazione della Sperimentazione nelle modalità di cui al presente decreto.

«Subito dopo l’approvazione alla Camera del ddl contrasto alla povertà molti hanno deplorato i tempi di attesa necessari all’entrata in vigore del nuovo Reddito di Inclusione, a fronte di un’emergenza sociale da affrontare nell’immediato», hanno commentato Ileana Piazzoni e Anna Giacobbe, relatrici alla Camera del ddl povertà. «Con l’entrata in vigore del decreto ministeriale che stabilisce l’estensione su tutto il territorio nazionale del Sostegno per l’inclusione attiva (Sia), il Governo mette in campo la prima iniziativa concreta per contrastare la povertà, un passaggio importante verso l’introduzione del Reddito di inclusione previsto dal ddl approvato la settimana scorsa. Siamo consapevoli della necessità di aumentare le risorse da destinare a questo fondamentale obiettivo, ma esprimiamo la nostra soddisfazione per l’avvio di un percorso concreto che siamo certe possa dare ottimi risultati se sostenuto adeguatamente nella sua concreta attuazione».

Fonte: vita.it