Pet therapy all'università

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Sette piccoli suini alla Trent University di Nottingham

La pet therapy ha lo scopo di aiutare gli studenti a rilassarsi e quindi migliorare la concentrazione e la memoria.

A tutti gli effetti in Italia siamo abituati ad associare la pet therapy ai più classici animaletti da affezione, cani, gatti, coniglietti e cavalli.

Ci sono dei paesi in fase di sperimentazione come il Regno Unito, che hanno invece ribaltato questa concezione “classica” e creato delle vere e proprie aree per combattere lo stress con degli animali “particolari” . Parliamo della Trent University di Nottingham che ha scelto dei maialini come protagonisti.

Sette piccoli suini ospitati in una zona apposita del campus universitario, denominata Piglet Room ( stanza dei porcellini) alla quale gli iscritti possono accedere per scaricare la tensione pre-esame o rilassarsi dopo ore di lezione accarezzando e giocando con gli animaletti.

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Piglet room

 

Una pet therapy particolarmente  insolita ma allo stesso tempo innovativa. Alcuni studi ci rivelano infatti che entrare in contatto con alcuni tipi di animali, soprattutto i cuccioli, può aiutare a ridurre i livelli di cortisolo (altrimenti noto come “ormone dello stress), oltre ad abbassare pressione e frequenza cardiaca.

I cuccioli apporterebbero benefici non solo contro lo stress degli studenti, ma anche in ambito lavorativo, come sostenuto da una ricerca giapponese di qualche tempo fa. Di fatto, immagini che ritraggono questi piccoli animali, come ad esempio quelle che molto spesso mettiamo come sfondo nei computer, andrebbero ad attivare l’area del cervello dedicata all’attenzione, aumentando di conseguenza la produttività di chi si sofferma a guardarle. E, se solo a guardarli si ottengono grandi risultati, avendo la possibilità di un’interazione in presenza , accarezzandoli e percependo tutto il loro affetto il successo dovrebbe essere assicurato.

L’idea di questa particolare pet therapy contro lo stress, l’ansia e la stanchezza ha avuto un successo immediato. I maialini ospitati nella Piglet Room hanno rapidamente conquistato il cuore degli universitari e le loro foto hanno letteralmente spopolando sui social media, tanto che i sette piccoli suini sono ormai delle vere star.

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La piglet room impazza sui social media

L’iniziativa di creare una ‘stanza dei cuccioli’ nella quale gli studenti possono praticare in autonomia una pet therapy anti stress non è nuova in Gran Bretagna . Tra i precedenti c’è, ad esempio, quello dell’Università di Aberdeen in Scozia .

A maggio, all’Università di Aberdeen, era infatti già partito un progetto pilota che prevedeva l’introduzione di una ‘stanza dei cuccioli’ con dei cagnolini per aiutare gli iscritti a rilassarsi.

Ancor prima la pet therapy all’università era stata già sperimentata con ottimi risultati l’anno scorso da un ateneo canadese, dove centinaia di studenti hanno potuto godere della compagnia di cuccioli nelle ore di studio.

Nessuno si sarebbe mai immaginato il successo di  una reinterpretazione della pet therapy  in chiave suina.

Un’altra nota positiva che da valore alla presenza nel campus dei sette piccoli maialini,  è il frutto della collaborazione con il consorzio ‘Petpiggies, grazie ai quali vengono anche raccolti fondi in favore delle associazioni che si occupano della tutela dei diritti dei non vedenti.

Insomma, tutto questo per un solo fine, migliorare l’umore degli “stressati” studenti universitari inglesi che hanno abbandonato i classici rimedi calmanti come la camomilla per coccolare questi teneri cuccioli rosa.

Non possiamo che augurare quindi a questi studenti un grande in bocca al lupo per il loro percorso universitario e un grazie per geniale trovata, nella speranza che quest’ultima possa fare da apripista magari anche per i nostri atenei.