Bike sharing per disabili pronto al via a Torino

 

Registradosi dal sito si potrà effettuare un test dell'handbike
Registradosi dal sito si potrà effettuare un test dell’handbike

Un bike sharing per disabili è al via a Torino per  provare ad abbattere gli ostacoli per rendere fruibile anche a chi ha difficoltà di movimento.

In fase di sperimentazione arriva a Torino il bike sharing per persone disabili dimostrando la volontà di rendere accessibile le due ruote in città anche a chi non è in grado di muoversi normalmente, ma ha comunque voglia di girare la propria città su due ruote. Per questo Torino sarà la prima città italiana ad inaugurare un bike sharing per persone con disabilità motoria.

Dal momento che ci sono modelli di bici a spinta a braccia e ruote a cui attaccare la carrozzella, è giusto rendere disponibile a chi vuole provare, questi mezzi per dare la possibilità di muoversi in libertà e in modo ecologico negli spazi urbani.

Arriva quindi ToHandBike, un progetto nato dalla sinergia tra lAssociazione Italiana Paralisi Spastica (AIPS) e il gestore di bike sharing ToBike, patrocinato dal Comune di Torino.

L’idea nasce proprio da alcuni membri dell’AISP, che sono riusciti a far scendere in strada il loro desiderio di poter pedalare per le vie della propria città, nonostante le loro disabilità.

Lo racconta il presidente dell’AISP, Angelo Catanzaro , 32 anni affetto da paralisi spastica . E proprio il suo ingegno lo ha portato a pensare al modo per poter dare una “bicicletta” a tutti e, dopo un anno e mezzo, quell’idea si è trasformata in realtà con la nascita della hand bike.

“Questo è il primo progetto di hand sharing in Italia – spiega alla stampa Angelo mostrando orgoglioso i due mezzi freschi di fabbrica -. Non si può accettare la disabilità, ma conviverci è già un ottimo risultato. E’ per questo che ho pensato a un mezzo che potesse essere usato davvero da tutti e condiviso come le biciclette”.  Il passo dalla pensata alla realizzazione insieme al Comune di Torino non è stato breve, ma sono stati pochi gli ostacoli perché l’idea è subito piaciuta a tutti. “Ne ho parlato con l’assessore e in breve mi ha messo in contatto con il responsabile del ToBike Sharing, da lì in poi abbiamo pensato a come realizzare le hand bike“.

Per il disegno si è partiti dalla handbike sportiva di Alex Zanardi.  Angelo Catanzano è stato nella fabbrica in cui si produce il mezzo, lo ha provato e pian piano  lo ha perfezionato affinché fosse accessibile al maggior numero di persone possibili. E così dopo un anno dalla presentazione dell’idea e dopo aver vinto un bando della Compagnia di Sanpaolo che, con Reale Mutua e altri partner, ha sostenuto il progetto economicamente, sono nate le prime hand bike e easy hand bike (per chi è in carrozzina).

Ad oggi sono stati rilasciati 6 prototipi di bici con spinta a braccia, composti non solo dalle più conosciute handbike, ma anche da alcune easybike, ossia un sistema provvisto di ruota anteriore con manubrio, a cui poter attaccare la propria carrozzina per trasformarla in bici.

Come funziona il servizio

Chi è interessato può prenotare la sua bici tramite il sito.

In questa prima fase di lancio, sarà possibile effettuare un giro di prova gratuito di circa un’ora, utile a conoscere il servizio e segnalare eventuali criticità e migliorie da apportare, prima di rendere effettivo il lancio.

HandToBike sarà pronto ufficialmente nella primavera del 2016, a seguito di un periodo di tempo necessario a perfezionare il servizio ed individuare le zone di collocamento dei mezzi (al momento sono posizionati sul Lungo Po Antonelli). Nel tempo l’idea sarà quella di arricchire l’offerta anche con bici a pedalata assistita, per offrire questo servizio anche a coloro che hanno problemi agli arti superiori. Per usufruire del servizio sarà necessario attivare un abbonamento, proprio come avviene oggi per ToBike.

Questa iniziativa è molto importante perché offre offe un servizio di mobilità sostenibili veramente a tutti i cittadini, anche a quelli che, pur soffrendo di handicap fisici, vorrebbero poter percorrere le strade della loro città in bicicletta. Ed è un’occasione di orgoglio anche per il nostro paese, poiché Torino, dopo Varsavia, sarà la seconda città europea a compiere un passo significativo verso il progressivo abbattimento di ostacoli (materiali e mentali) alla libertà di movimento dei propri cittadini.