Unicef: 1,5 milioni di bambini a rischio depressione, ansia, salute mentale

A quasi un anno dall’escalation della guerra in Ucraina il 24 febbraio 2022, una generazione di bambini ha vissuto 12 mesi di violenza, paura, perdita e tragedia. La guerra sta avendo un impatto devastante anche sulla salute mentale e sul benessere dei bambini. Si stima che 1,5 milioni di bambini siano a rischio di depressione, ansia, disordini da stress post traumatico e altri problemi di salute mentale, con implicazioni ed effetti potenzialmente a lungo termine. Lo rende noto Unicef.

Secondo una recente indagine dell’Unicef, l’80% degli intervistati ha notato un deterioramento della propria situazione economica; un’analisi dell’Unicef indica che la percentuale di bambini che vivono in povertà è quasi raddoppiata, passando dal 43% all’82%.

“I bambini hanno bisogno che questa guerra finisca, e di una pace duratura per riprendersi l’infanzia, tornare alla normalità e iniziare a guarire e riprendersi- dice Catherine Russell, direttore generale dell’Unicef – Finché questo non accadrà, è assolutamente necessario dare priorità alla salute mentale e psicosociale dei bambini. Questo dovrebbe includere azioni adatte all’età per fornire cure nutrienti, costruire la resilienza e, specialmente per i bambini e gli adolescenti più grandi, dare loro l’opportunità di esprimere le proprie preoccupazioni”.

L’Unicef continua a chiedere un accesso umanitario sicuro, rapido e senza ostacoli, la fine degli attacchi ai bambini e alle infrastrutture su cui fanno affidamento, tra cui scuole, ospedali e sistemi idrici e igienici; di evitare l’utilizzo delle scuole in questo conflitto e di fermare l’uso di armi esplosive nelle aree popolate, direttamente responsabili dell’uccisione e della mutilazione di centinaia di bambini. Soprattutto, continua a chiedere la fine delle ostilità.

A dicembre 2022, l’Unicef ha lanciato l’Appello annuale per l’Intervento Umanitario. Necessita di 1,1 miliardi di dollari per rispondere ai bisogni immediati, i fondi consentiranno di fornire, sostenere ed espandere i servizi di base per la salute, la nutrizione, la protezione dell’infanzia, la violenza di genere, l’acqua e i servizi igienici e la protezione sociale, insieme agli sforzi del governo di soccorso e di ripresa.

 

 

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