A Roma è tempo di “Buon Lavoro”

la Settimana del Buon Lavoro
la Settimana del Buon Lavoro

Le cooperative sociali di tipo “B” protagoniste a Roma della Settimana del Buon Lavoro

“B” come Buon Lavoro. A sottolineare cioè l’importanza delle cooperative di tipo B, che hanno come scopo l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e socialmente svantaggiate. Il messaggio della conferenza stampa di presentazione della Settimana del Buon Lavoro (3-6 marzo 2014), che si è tenuta alla Sala del Carroccio del Campidoglio il 3 marzo, non poteva essere più chiaro. “Sbaglia chi crede che una persona con difficoltà svolga un lavoro di Serie B”, è stato il preambolo dell’assessore al Sostegno sociale di Roma Capitale, Rita Cutini.

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Le cooperative sociali di inserimento lavorativo – è stato spiegato durante la conferenza stampa – sono vere e proprie imprese presenti in molti settori del mercato. Alcune di esse hanno raggiunto livelli di eccellenza e danno occupazione a molti lavoratori svantaggiati, rendendo così produttive quelle risorse che rischiano di essere abbandonate o, peggio, ritenute un costo da eludere. Si tratta, invece, di investire nel lavoro di eccellenza e di qualità. Le attività coinvolte possono spaziare dall’edilizia alla produzione agricola, dai servizi alla cultura e informatica all’editoria, dal trasporto alla gestione di impianti sportivi. Solo a Roma le cooperative sociali sono 180 (317 in tutto il Lazio), con un fatturato pari a oltre 208 milioni di euro. Occupano 6.381 persone, di cui 2.218 socialmente svantaggiate. Avviare percorsi di innovazione sociale è possibile grazie alla delibera del Comune di Roma che consente, senza aggravio di costi, di realizzare una serie di azioni mirate nel territorio. All’interno delle cifre già allocate nel bilancio, il 5% può essere destinato agli interventi previsti attraverso cooperative di inserimento lavorativo. Obiettivo che, ha assicurato Cutini, Roma Capitale intende raggiungere in tempi rapidi con l’istituzione di un comitato che faciliti l’attuazione dei contratti posti in essere.

La giornata è stata anche l’occasione per ascoltare le storie di persone in difficoltà che, grazie al lavoro, hanno trovato la forza e il coraggio di guardare al futuro con positività. “Sono molto contenta di questa iniziativa. Oltre alle norme – ha ribadito l’assessore al Sostegno sociale –, serve un ulteriore scatto culturale. La Settimana del Buon Lavoro permetterà ai romani di conoscere il valore di queste opportunità. Il 66% delle persone con disabilità è attualmente fuori dal mercato del lavoro, poco più del 3% è occupato. La strategia Europa 2020 prevede una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e ha come obiettivo il raggiungimento del tasso di occupazione al 75% per la popolazione tra i 20 e i 64 anni. Ma per raggiungerlo – ha osservato – devono essere incluse nel processo economico anche le persone con disabilità. In termini culturali, dobbiamo far capire che le imprese che decidono di inserire lavoratori svantaggiati stanno incentivando la produttività. La speranza è che dalla crisi nasca un nuovo modo di fare economia. Per questo – ha concluso Cutini – mi auguro che la Settimana del Buon Lavoro diventi un appuntamento fisso per la nostra città”.