Passa alla Camera la riforma del Terzo Settore

(Internet)
Il decreto per l’approvazione

Nuove regole, risorse e trasparenza per le imprese sociali

Ha avuto il via libera della Camera il disegno di legge delega per la riforma del Terzo Settore, che potrebbe essere approvata del Senato entro l’estate.

Il provvedimento intende dare regole, risorse e trasparenza al mondo del no profit in Italia, che registra oltre 10 mila imprese sociali con almeno 800 mila occupati, 5 milioni di volontari ed un fatturato pari al 4% del Pil.

Le imprese sociali potranno essere uno strumento per portare un miglioramento sociale ed ambientale nel territorio e per gestire i servizi pubblici locali.

Il testo

Investimenti nel Terzo settore

Le nuove disposizioni puntano a rendere questa forma di impresa attrattiva per gli investitori di capitale, senza però cancellarne la mission sociale.

Inoltre permetteranno di offrire un ritorno economico attraverso fondi ed investimenti specifici, anche i normali cittadini potranno avere possibilità di partecipazione ai progetti.

Il testo impone comunque a tutte le cooperative sociali e consorzi vincoli di trasparenza più stringenti, limiti di remunerazione ai dirigenti, un controllo interno sul mantenimento della mission.

Viene per questo introdotta una doppia rete di controlli, con l’azione esterna del ministero del Lavoro e dall’ Agenzia delle entrate associata a un sistema di accertamenti interni.

Le opinioni degli addetti

Secondo Donata Lenzi, la relatrice di maggioranza del ddl, l’attuazione di questa riforma può rappresentare uno stimolo e uno strumento per un forte rinnovamento, così da difendere il patrimonio di valori e di lavoro positivo del mondo della cooperazione.

Per Giuseppe Guerini, portavoce dell’ Alleanza Cooperative Sociali, l’approvazione del disegno di legge delega «va nella giusta direzione e pone le basi per intervenire con chiarezza nel settore. Avviare un meccanismo di controlli più stringente e basato sulla massima trasparenza eviterà che le imprese sane continuino a essere danneggiate da quelle che speculano sul settore».

Soddisfazione da parte del Forum nazionale del Terzo Settoreche auspica che nel passaggio del testo al Senato si possano apportare «alcune migliorie legate ad alcuni aspetti gestionali ed organizzativi delle realtà di Terzo settore e delle imprese sociali, ma anche a questioni relative al servizio civile ed al volontariato”.

Su tutti i diversi punti continueranno a dare il loro contributo, comunque aspettano di poter chiarire i dubbi sulle risorse disponibili e sulle norme che diano maggiore impulso all’ economia sociale.