Sciarpe, giacche, accessori che affinano le percezioni sensoriali.
Ci siamo gia trovati a parlare sul nostro sito in un altro articolo di prodotti di abbigliamento studiati per le persone autistiche. Questa volta vogliamo parlarvi di Sense-Wear, una speciale linea di abbigliamento in via di sperimentazione, ideata da due giovani designer italiani. Le giacche di questa linea non servono solo a tenere caldo, ma hanno un rivestimento gonfiabile e regolabile all’interno, in modo da adattarlo allo spessore e alla pressione sulla pelle desiderati. E poi vi sono le collane di gomma anti-stress da toccare e stringere e le sciarpe aromatiche per favorire l’immaginazione e stimolare la memoria olfattiva riportando ricordi piacevoli.
Alcuni di questi abiti servono a calmare i sensi, nel caso ad esempio di una crisi di panico c’è bisogno di lavorare sui sensi, con attività antistress o gesti che si ripetono, capaci di rassicurare. In generale Sense-Wear non è un abbigliamento ordinario ma specificatamente studiata per le persone che soffrono di disturbi sensoriali.
Disturbi di elaborazione sensoriali sono comuni tra le persone con autismo. Il loro sistema nervoso centrale lotta per ricevere e organizzare gli stimoli sensoriali , mandando dei segnali che li rende eccessivamente sensibili agli stimoli.
“Il progetto è ispirato alle terapie sensoriali che si applicano in casi di autismo e di sindrome di Asperger e in genere con le persone che hanno delle disabilità nella percezione dei sensi.
Alcuni di questi abiti servono a calmare i sensi. Nel caso ad esempio di una crisi di panico c’è bisogno di lavorare sui sensi, con attività antistress o gesti che si ripetono, capaci di rassicurare. Altri abiti e accessori invece enfatizzano i sensi, come nelle terapie dove essi vengono stimolati in modo mirato”, spiegano così alla stampa Emanuela Corti e Ivan Parati.
L’intento dei due designer italiani e’ stato dunque quello di rendere questo tipo di terapie più giocose, integrandole nella vita quotidiana in maniera meno aggressiva, poiché sul mercato ci sono già dei prodotti per questo tipo di terapie ma sembrano tutti prodotti di tipo medicale e molto freddi.
Come accennato, l’idea proviene da due designer italiani, Emanuela Corti e Ivan Parati, che hanno deciso di partecipare al contest Milano Design Week: Lexus Design Award 2015 solo all’ultimo, quando ormai mancavano solo cinque giorni prima del termine delle iscrizioni, ma che alla fine hanno vinto, portandosi a casa il premio e spuntandola su ben 1172 progetti provenienti da 72 Paesi.