Dal 2018 Facebook vietato ai minori di 16 anni

Adolescente "rapito" da Facebook
Adolescente “rapito” da Facebook

Il Parlamento europeo alza da 13 a 16 anni l’età minima per iscriversi autonomamente a Facebook. E’ una legge applicabile? E’ una legge giusta?

Dal 2018, a termini di legge, i ragazzi e le ragazze che risiedono in Europa potranno iscriversi liberamente a Facebook solo una volta compiuti i 16 anni. Dai 13 ai 16 anni, contrariamente a quanto avviene adesso, per iscriversi sarà necessario il consenso dei genitori. Lo ha decretato l’Europarlamento su una proposta di Jan Albrecht, parlamentare tedesco: i ventotto paesi membri hanno però due anni di tempo per recepire tale norma. Gli strumenti per applicare tale norma, come vedremo nel proseguio dell’articolo, esistono: ma essa verrà applicata in modo serio, oppure farà la fine di altre norme che, soprattutto nel nostro paese, servono soltanto a rendere più spesse le Gazzette Ufficiali?

Attualmente si può fingere …

Con le procedure di iscrizione a Facebook attualmente in vigore, è virtualmente impossibile far applicare la norma. Un minore di 16 anni che mostrasse esplicitamente di essere tale, con foto oppure con dati personali, ancora ancora potrebbe essere scoperto; ma un minorenne che falsificasse foto, data di nascita, ecc. starebbe in una botte di ferro. Dalla sua attività, tramite il suo indirizzo IP,  si potrebbe risalire alla sua postazione; ma questa potrebbe essere benissimo essere condivisa da genitori, fratelli, altri conviventi, anche amici che la usano temporaneamente. Se la norma entrasse in vigore senza nessuna misura di supporto, è prevedibile che molti minori di 16 anni si fingerebbero più grandi, esattamente come fanno adesso molti minori di 13 anni, che non di rado sanno destreggiarsi con il computer meglio degli adulti. E un profilo falso per certi versi rende più protetti, ma per altri versi rende anche più esposti: si pensi per esempio ad una ragazza di 15 anni che mette una foto falsa di una ragazza di 20 anni, molto probabilmente, verrebbe contattata da un maggior numero di uomini. E in tutti i casi, una legge che può essere aggirata molto facilmente con la falsificazione, non è una legge molto educativa.

… ma gli strumenti di controllo esistono

Però gli strumenti per applicare questa legge esistono: li ha illustrati un utente, che si firma Nube Ardente, in un commento di risposta ad un articolo sul Fatto Quotidiano.In UK, dove risiedo, alcuni fornitori di servizi internet/telefonici hanno provveduto al blocco preventivo di alcuni siti […] a meno non si compili il modulo per rimuovere il blocco medesimo, che richiede il numero di passaporto e/o carta di identità. Il solo fatto di dover passare attraverso questa trafila e’ sufficiente a scoraggiare gli adulti, perchè è una cosa abbastanza lunga e complicata e non sempre va a buon fine“. Il Governo italiano, prima dell’entrata in vigore di tale norma, avrà la coerenza di applicare un simile sistema di controllo, oppure avremo l’ennesima legge sciocca che nessuno rispetta?

Facebook ha pro e contro …

Finora abbiamo parlato dell’applicabilità della legge, adesso diciamo due parole sull’opportunità di vietare Facebook ai ragazzi più giovani. Di Facebook si può dire quasi tutto e il contrario di tutto: si può dire che, facilitando il contatto tra le persone, aiuta i ragazzi a socializzare; si può dire al contrario che, fornendo un forte diversivo, scoraggia i ragazzi ad uscire di casa; si può dire che aiuta i ragazzi a seguire l’attualità e a collezionare informazioni utili; si può dire che propina ai ragazzi un sacco di informazioni inutili e fuorvianti; si può dire che favorisce le persone malintenzionate.

… ma spesso allontana i ragazzi dal mondo reale

Al di là di tutti gli aspetti positivi e negativi, una cosa è sicura: che Facebook, mediamente parlando, sicuramente aumenta il tempo che le persone trascorrono davanti ad uno schermo, grande o piccolo, e riduce il tempo che esse si relazionano con gli altri in modo non telematico. A volte si vedono gruppi di persone riunite in apparenti conversazioni, ma in realtà tutte intente a guardare il proprio smartphone.
Queste ragazze stanno veramente in gruppo?
Queste ragazze stanno veramente in gruppo?
Sotto questa luce, quella di tenere lontano da Facebook chi sta attraversando un’età cruciale per lo sviluppo della personalità, non appare come un’idea così balzana, perchè può aiutare i ragazzi a privilegiare il mondo reale al mondo virtuale. A dirla tutta, simili discorsi si potrebbero fare anche per gli adulti, ma qui il tema diventa troppo ampio per poterlo trattare in questa sede.