Disabili, a Trento è facile Muoversi

Esempio di fermata accessibile, con la pedana che arriva fino al piano della strada e consente la salita/discesa
Esempio di fermata accessibile, con la pedana che arriva fino al piano della strada e consente la salita/discesa

Grazie alla discreta accessibilità dei mezzi pubblici e all’efficiente servizio di accompagnamento “Muoversi” a Trento si può essere autonomi anche con un handicap serio.

Tra i capoluoghi di provincia italiani, Trento è indubbiamente uno di quelli dove le persone con handicap più serio, ovvero quelle che non guidano la macchina, hanno minori difficoltà a spostarsi in autonomia. Grazie al livello più che discreto di accessibilità  del trasporto pubblico e dei marciapiedi, la carrozzina elettrica può rappresentare un vero e proprio mezzo di trasporto da utilizzare per muoversi per Trento e per le splendide zone limitrofe.

Con la carrozzina elettrica, come vedremo in dettaglio, una persona disabile non ha proprio la stessa libertà di movimento che ha una persona che si sposta a piedi, perché alcune fermate non sono ancora accessibili.

Per quanto non ancora completa però, l’accessibilità del trasporto pubblico è ben integrata da un servizio di accompagnamento tramite taxi oppure pulmini attrezzati. Questo servizio si chiama Muoversi, ed è ben tarato sulle esigenze degli utenti, regalando loro una discreta dose di libertà supplementare.

La Cooperativa Handicrea

Abbiamo ricevuto informazioni molto dettagliate sull’accessibilità di Trento dalla Cooperativa Handicrea, che da anni si occupa di rilevare le caratteristiche di accessibilità delle strutture e dei luoghi di interesse pubblico.

La Cooperativa Handicrea ha contribuito alla realizzazione dell’app per smartphone “Trentino Accessibile” che fornisce informazioni sull’accessibilità di un gran numero di ristoranti, alberghi, uffici, altre strutture del Trentino, ed è scaricabile su iTunes tramite questo link.

Questo servizio é perfettamente analogo all’applicazione “Move Around” sviluppata dal Gruppo Darco che, come abbiamo spiegato in dettaglio in quest’articolo, fornisce informazioni sui luoghi e strutture accessibili presenti a Roma ed è scaricabile su Google Play tramite questo link.

Autobus OK, ma purtroppo non tutte le fermate sono accessibili

Come abbiamo già sottolineato, le due componenti fondamentali che consentono ad una persona in carrozzina di spostarsi con ragionevole libertà a Trento e dintorni sono l’accessibilità della rete di trasporto pubblico e quella dei marciapiedi.

Ben 19 linee d’autobus su 21 sono attualmente abilitate per il trasporto disabili: esse sono dotate di pianale super ribassato, di lama estraibile per la salita/discesa delle sedie a ruote e di posto riservato con cintura di sicurezza. Tale cintura di sicurezza è posizionata ad un’altezza tale da essere facilmente raggiungibile dalla persona in carrozzina; tuttavia, qualora egli non riuscisse ad allacciarla autonomamente, può chiamare il conducente tramite l’apposito pulsante e farsi aiutare.

Però, come ci ha spiegato la Presidente della Cooperativa Handicrea, Graziella Anesi, in corrispondenza di determinate fermate, il pianale è troppo basso perché le lame estraibili vi possano arrivare. In questi casi si necessitano dei lavori per rendere accessibile il pianale stesso.

In alcuni casi l’adattamento delle fermate risulta problematico a causa della conformazione collinare del territorio. Le fermate non accessibili, chiaramente allungano in molti casi il percorso delle persone in carrozzina, costrette a fare giri alternativi più lunghi.  Attualmente risulta accessibile il 40% delle fermate di autobus cittadine, che rappresenta in ogni caso un grande miglioramento rispetto al 3% del 2000. Attraverso questo link  è possibile scaricare l’elenco completo delle fermate cittadine accessibili, aggiornato proprio al 1° febbraio.

Per chi vuole andare più lontano

Per quanto riguarda gli autobus extraurbani, la percentuale di fermate accessibili è analoga: essa è pari al 40%. Da notare che da Trento, gli autobus extraurbani portano spesso in zone molto gradevoli e ricche di bellezze naturali, tra le quali citiamo quella del Lago di Garda e quella della Valsugana.

Per chi volesse andare un po’ più lontano, ricordiamo che da Trento passa il treno ad alta velocità Freccia Argento che consente di raggiungere Verona in un’ora, Bologna in due ore, Firenze in due ore e quaranta minuti, Roma in quattro ore e, nell’altra direzione, Bolzano in mezz’ora. Come abbiamo spiegato in dettaglio in quest’articolo, lungo la tratta Roma – Bolzano, così come lungo tutte le tratte che collegano grandi città, una persona disabile può viaggiare anche da sola, fatto salvo il problema di andare in bagno. L’ aeroporto internazionale più vicino, dista 90 Km ed è quello di Verona.

“Muoversi”, un servizio di accompagnamento efficiente

La mancanza relativa alla non completa accessibilità delle fermate d’autobus, viene integrata da un servizio di accompagnamento molto efficiente e che in molti casi conferisce una buona dose di libertà supplementare alle persone diversamente abili che non guidano; anche perché una cosa è una cosa è stare comodamente seduti in una vettura, un’altra cosa è andare in giro in carrozzina percorrendo lunghi tratti magari in condizioni meteorologiche avverse.

Il servizio “Muoversi” viene concesso soprattutto per motivi sanitari, di lavoro oppure sociali e consiste nell’assegnazione di buoni chilometrici, che permettono agli utenti di viaggiare gratis su taxi oppure su vetture attrezzate fino ad una certa soglia chilometrica annuale.

Tale soglia viene calcolata sulla base delle esigenze di ciascun utente. Un utente che ad esempio vive a Trento e lavora a Riva del Garda,  riceverà più buoni chilometrici rispetto ad un utente che vive e lavora a Trento.

Il servizio viene concesso a persone residenti nella provincia di Trento che abbiano l’accompagnamento (quindi codici 05 o 06 o 07 del certificato di invalidità), che siano gravemente ipovedenti oppure che, su specifica richiesta, ricevano l’autorizzazione dalla commissione della legge 104/92.

Per gli studenti iscritti all’Università di Trento, non è necessaria la residenza in provincia.

Chi desiderasse informazioni più dettagliate, può trovare i punti essenziali del regolamento del servizio a questo link sul portale trentinosociale.it dedicato in generale ai servizi sociali nella regione.