Un’altra estate calda per le persone con disabilità in Spagna

Il caldo estremo, che peggiora ogni anno a causa della crisi climatica, è un disastro per molte persone con disabilità. Le persone con disabilità hanno diritto a essere protette in caso di emergenza, compresi eventi meteorologici estremi. Troppo spesso sono stati lasciati a loro soli a far fronte al caldo. In Andalusia, le persone con disabilità si sentivano escluse dal Governo. Le emissioni di anidride carbonica (CO2) della Spagna derivanti dalla combustione di combustibili fossili sono effettivamente aumentate tra il 2021 e il 2022. Il caldo estremo aumenterà senza azioni drastiche. Il lavoro attuale di HRW (Human Rights Watch) è l’impatto del cambiamento climatico su milioni di persone con disabilità e anziani in tutto il mondo.

Rubinetti chiusi di notte, niente docce sulle spiagge, piscine pubbliche e private svuotate, divieto di lavare auto per strada o di usare acqua potabile per irrigare piante e giardini. Sono alcune delle misure adottate in sempre più zone della Spagna per far fronte alla siccità dopo diversi mesi di precipitazioni inferiori alla media.

In Catalogna è stata dichiarata la situazione di emergenza in 24 comuni ed è stato fissato un limite al consumo quotidiano pro capite d’acqua (200 litri). Nei comuni interessati vivono in tutto circa 26.000 persone. Tuttavia, aggiunge l’agenzia di stampa Efe (agenzia di stampa spagnola), per ora non si applicheranno interruzioni delle forniture di acqua dirette nelle case, ma solo a utilizzi di tipo pubblico.

Restrizioni per risparmiare acqua sono attive anche in diversi comuni dell’Andalusia, in particolare in località della provincia di Huelva e a Lucena (Cordoba): tra le principali misure adottate, c’è quella di interrompere le forniture idriche in fasce orarie notturne. Stessa situazione nella Tentudía, situata in provincia di Badajoz (Estremadura). Alcune restrizioni, anche se meno generalizzate, sono poi attive in comuni della Galizia e dell’Aragona.

 

Photo: Esgdata.it