Sos per il cielo stellato – rischio da 100mila satelliti

Presto i satelliti in orbita potrebbero arrivare a 100mila: un numero incredibilmente alto che mette a rischio l’osservazione del cielo stellato, lo studio dell‘universo e perfino la radioastronomia, che adesso è minacciata dall’arrivo di una nuova possibile costellazione per le telecomunicazioni, il cui prototipo si chiama BlueWalker 3. A lanciare un Sos per salvare il cielo dalle interferenze dei satelliti sono, sul sito della rivista Nature, gli astronomi dell’Unione Astronomica Internazionale, guidati da Sangeetha Nandakumar dell‘Università di Atacama in Cile.

Il problema dei tanti satelliti in orbita non è semplicemente che il loro passaggio rovina le nostre foto, ma costituisce un grave problema per lo studio dell’astronomia“, ha detto dal simposio di Astronomia e Costellazioni satellitari a La Palma, l’astronomo dell’Università di Padova Piero Benvenuti.

“E’ necessario trovare un accordo tra i gestori delle costellazioni e la comunità scientifica“, ha aggiunto Piero Benvenuti. “Al momento – ha concluso – l’unica possibilità è quella di ottenere informazioni dettagliatissime, molto di più di quanto fatto finora, sui passaggi in tempo reale di ogni satellite in modo da poter essere informato e saper eliminare il rumore dovuto ai passaggi“.

Sulla Terra (ma non nello spazio) rigide regolamentazioni e che interferiscono con la radioastronomia, un settore scientifico in grande crescita e che sta permettendo di conoscere alcuni dei segreti dell’universo. Presto BlueWalker 3 sarà seguito da centinaia di satelliti ancor più grandi, una nuova maxi costellazione che metterà in difficoltà la radioastronomia, come il futuro osservatorio Ska composto da centinaia di antenne sparse tra Africa e Australia.

Il telescopio spaziale Hubble, in orbita da oltre trent’anni, ha un’altezza che sta lentamente declinando a causa dell’attrito con l’atmosfera, e si trova ora a un’altitudine media di 538 chilometri sopra la superficie della Terra. Per questo le osservazioni sono esposte al passaggio di altri satelliti situati in orbite più alte che, a seconda dell’angolo di illuminazione solare, della posizione e del puntamento del telescopio, possono causare strisce luminose. L’altra preoccupazione è che questi satelliti artificiali diventino detriti spaziali, aumentando la quantità di spazzatura spaziale in potenziale collisione con il telescopio.

 

 

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