10 novembre 2023 – Teatro San Gaspare – Roma: Film “Fosforillasi”

Domani, venerdì 10 novembre, al Teatro San Gaspare, Via Tor Caldara, 23, alle 20.45, si potrà assistere alla proiezione del film “Fosoforillasi“, regia di Giovanni Sansone, prima, alle  20.00, ci sarà un aperitivo solidale, sottoscrizione libera, i ricavati saranno a favore della Cooperativa Sociale Integrata “Matrioska”.

Un a mattina d’estate sbucano in riva al mare due strani e identici personaggi, che sembrano parlare senza senso, alternando frasi in italiano e in russo….. ma, facendo attenzione ai loro discorsi, si ascolta quasi una sintesi della storia della follia istituzionalizzata….. fino a che i due gemelli bielorussi si convincono ad uscire fuori dalla sabbia (uno ce la vuole fare da solo, l’altro è aiutato da alcuni bambini di passaggio).

Uscire fuori equivale a ri-nascere e a ri-appropriarsi di una Storia personale, collettiva e universale dimenticata.
Uscire fuori….. per entrare dentro, tra sogno e realtà, ri-attualizzando (e così recuperando alla memoria storica e alla coscienza politica) gli incubi della storia più recente (da Chernobyl alle Torri Gemelle) attraverso installazioni plastiche appositamente realizzate e filmate, ri-trovando i frammenti video-fotografici di un passato cronologicamente vicino, ma che appare lontano anniluce, in cui i contorni dei luoghi si confondono con i profili di altri luoghi e si delinea e compone una nuova città, quella che appare, di prima mattina, al termine dell’incubo notturno….
Entrare dentro….. come minatori dopo una grande esplosione, accompagnati da archeologi e antropologhi, per cercare di ri-costruire centinaia di viaggi dimenticati e trasformati dal ricordo confuso in altre storie mai accadute….

All’improvviso, appare la Bielorussia, il villaggio di Begoml, un piccolo villaggio agricolo di 3000 abitanti…. ed un Orfanotrofio per bambini oligofrenici…
All’improvviso appare un villaggio della Bielorussia…. ma potrebbe essere qualunque altro piccolo villaggio del mondo, un qualunque altro piccolo villaggio dell’Est d’Europa o del SudAmerica o anche dell’Asia.
Un piccolo villaggio di tradizione agricola, per molto tempo isolato dalle luci dell’Occidente, non abbagliato dalle vetrine delle grandi città; un piccolo villaggio dentro il grande Impero russo, invalicabile agli occhi degli italiani.

Poi un giorno cadde un muro, poi un altro muro, poi un altro ancora e all’improvviso cominciò a girare aria nuova, speranze di futuro e sogni finalmente da realizzare….. ma cominciarono a girare anche correnti d’aria, che portarono con sé nuovi miti di cartapesta, castelli di sabbia e la disgregazione di intere società antiche.
Ma forse quella che appare non è la Bielorussia, ma un luogo dalla realtà, quasi un luogo “altro” dalla realtà, dove vengono portati alla deflagrazione concettuale e visiva tutti i discorsi sulla deistituzionalizzazione psichiatrica, sui percorsi di autonomia e autodeterminazione delle persone con disabilità, sulla cooperazione sociale….. fino a defraudare del Potere un Dio, che ogni tanto si manifesta con buoni consigli, sagge regole e dotte prescrizioni. E stavolta non c’è solo il Re nudo, ma anche il Dio nudo…..

I giovani bielorussi che hanno promosso questa iniziativa cinematografica rimettono in discussione non solo le Politiche Sociali dei partiti, ma anche la saggezza di tutti gli esperti che si agitano intorno a loro: volontari, psichiatri, cooperatori sociali, educatori….

Il film è stato immaginato, disegnato, creato, fotografato, ripreso e montato, a volte magnificamente, a volte alla meno-peggio (secondo l’umore dei giorni) da tutti quei bambini, ex ospiti dell’Internato per bambini oligofrenici di Begoml in Bielorussia, ormai adulti, che vivono nelle quattro Case del progetto “Pinocchio – Casa delle Arti e dei Mestieri per adolescenti con disabilità psichica” (promosso e gestito dall’Associazione Volontari “Il Cavallo Bianco” di Roma), tutti residenti in Bielorussia. Giovani che stanno tentando la difficile avventura dell’inclusione sociale, culturale e lavorativa, a partire dai propri limiti e dalla valorizzazione della propria diversità.

Il film è stato immaginato, disegnato, creato, fotografato, ripreso e montato anche con le incursioni dall’Italia alla Bielorussia all’Italia della Cooperativa Sociale Integrata Matrioska e cioè di alcuni ex bambini dell’Internato per bambini oligofrenici di Begoml, che oggi in Italia hanno ri-trovato una famiglia e un lavoro.

Con questo film, la Cooperativa Sociale Integrata Matrioska sceglie un modo alquanto originale per presentarsi al Mercato, alla Società, alla Comunità, al Mondo, all’Universo.

Dopo alcuni anni di formazione e sperimentazione, questo gruppo di “scalcinaticooperatori sociali presenta le sue credenziali ed aspira definitivamente ad essere protagonista del proprio progetto di autoimprenditorialità sociale, offrendo competenze e professionalità di qualità, insieme ad una vivace ironia e sagace goliardia, ad una Comunità spesso un po’ rinunciataria e depressa sul futuro.
Lavorare per costruirsi un reddito, ma anche per la soddisfazione di essere Cittadinanza Attiva e Società Civile, in percorsi di concreta democrazia e partecipazione.
Fosforillasi è il tempo dell’indugio, del so-stare nella liminalità.

Fosforillasi è il tempo da restituire a qualunque persona…. per ri-appropriarsi della propria vita, senza l’imperativo economico del lavorare SUBITO ed a ogni costo….
I giovani bielorussi della partono alla ricerca dell’Identità.
Cercano, annusano, sono curiosi ed allegri, si fanno Comunità che cerca di contagiare di felicità altre Comunità…. per diventare Comunità, Mondo, Universo delle diversità, in cui finalmente “buongiorno” vuol dire veramente “buongiorno” ed un sorriso non nasconde dietro niente, se non un altro sorriso….

 

 

Photo: Teatro San Gaspare