Roma si candidi alle Olimpiadi del 2040

“Si prende seriamente in considerazione l’opportunità di candidare Roma alle Olimpiadi del 2040“. A lanciare l’appello è uno che di sport se ne intende, Giuseppe Capua, specialista in medicina e traumatologia dello sport, presidente della commissione antidoping della Figc.

Dopo la delusione della candidatura ritirata per i Giochi del 2024, ferita ancora aperta, il mondo sportivo spinge perché il Campidoglio con il supporto dell’attuale Governo si metta nuovamente in corsa per far tornare la massima competizione sportiva in Italia. “Una città come Roma – scrive Giuseppe Capua, impegnato anche per la riapertura dello stadio Flaminio – che vuole guardare al futuro con ambizione e determinazione, deve seriamente prendere in considerazione la possibilità di presentare la propria candidatura per ospitare le Olimpiadi del 2040. Questo evento rappresenterebbe un’occasione senza precedenti per consolidare la posizione di Roma come una delle principali destinazioni turistiche e culturali del mondo, nonché per promuovere uno sviluppo economico e sociale a lungo termine“.

Riguardo alla possibilità di una candidatura, il Ministro dello sport Andrea Abodi lo scorso anno di questi tempi era stato possibilista. D’altronde le assegnazioni sono fatte già per il 2024 (Parigi), per il 2028 (Los Angeles, come nel 1984) e per il 2032 a Brisbane, in Australia. Nel 2036 sarebbe molto difficile competere, avendo manifestato l’intenzione già Germania, Qatar, India e Indonesia. E inoltre l’assemblea capitolina due anni fa ha respinto l’idea. “Magari nel prossimo decennio qualcosa potrà accadere”, disse Abodi. Ma per Capua bisogna iniziare a muoversi.

“La possibile candidatura di Roma è sostenuta da solide motivazioni – prosegue il medico -, tra cui la celebrazione della sua storia millenaria attraverso uno degli eventi sportivi più prestigiosi al mondo. La città si impegnerebbe a promuovere uno stile di vita sano e attivo tra i suoi cittadini, con l’obiettivo di favorire la coesione sociale e l’integrazione attraverso eventi culturali e sportivi inclusivi. Gli impatti economici e sociali previsti sarebbero significativi, con la possibilità di stimolare l’occupazione e l’attività economica attraverso investimenti mirati in infrastrutture, turismo e servizi“. D’altronde il fallimento della candidatura per l’Expo 2030, ottenuto da Riyadh lo scorso novembre, è stato un duro colpo e puntare a una rassegna mondiale così prestigiosa, anche se tra 16 anni, darebbe nuove motivazioni alla città e nuove prospettive alla prossima generazione di cittadini.

“In conclusione – chiude Giuseppe Capua – , la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2040 rappresenta una sfida e un’opportunità straordinarie per la città. Attraverso una pianificazione oculata e un impegno collettivo, Roma potrebbe trasformare questo evento in un catalizzatore per il suo sviluppo sostenibile e per il rafforzamento del suo ruolo nel contesto globale considerando che il 2040 coinciderebbe con la fine di un arco temporale che prevede il Giubileo del 2025 e il Giubileo Straordinario del 2033“.

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