Tax for Humanity – una tassa umanitaria che salvi la vita a milioni di persone

Una tassa umanitaria che salvi la vita a milioni di persone fuori dai nostri confini.

Ogni anno nel mondo 45 milioni di persone rischiano concretamente la morte per malnutrizione. L’ONU ha calcolato che per salvarle servirebbero almeno 7 miliardi di dollari all’anno. Gli abitanti dei paesi ad alto reddito sono circa un miliardo. Ciò vuol dire che se ognuno degli abitanti di questi Paesi contribuisse con soli 7 dollari annui, la fame nel mondo sarebbe sconfitta. Se solo i residenti in Italia versassero la loro quota, ogni anno salverebbero la vita a 2,6 milioni di persone nel mondo.

La beneficenza e le attuali risorse di cui dispongono le organizzazioni umanitarie non bastano per raggiungere questo obiettivo. Serve uno sforzo in più: il riconoscimento di un dovere legale di contributo umanitario. Innalzando la quota da versare a circa 10 dollari si potrebbero combattere efficacemente altri tipi di morti evitabili, come quelle per malattie facilmente curabili e quelle per violenze dovute a discriminazione politica, etnica, sessuale o religiosa.

Ci appelliamo dunque al Parlamento italiano e a quelli degli altri Paesi democratici ad alto reddito perché introducano per legge una specifica tassa permanente, di carattere progressivo (chi non se la può permettere sarebbe esentato), i cui proventi siano destinati a salvare il maggior numero di vite ‘salvabili’ a livello globale nei paesi a basso reddito e in quelli dittatoriali. I fondi raccolti dovranno essere impiegati tramite organizzazioni nazionali o internazionali da individuare sulla base di studi indipendenti condotti ad hoc e/oppure prevedendo la costituzione di corridoi umanitari riservati.

Hanno già sottoscritto questa petizione l’ex presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, l’attrice Sabina Guzzanti, i registi Palma d’oro al Festival di Cannes fratelli Dardenne, lo scrittore Premio Strega Emanuele Trevi, i filosofi Michael Walzer e Peter Singer, il regista David di Donatello Jonas Carpignano, la scrittrice e attivista Nogaye Ndiaye, la compagnia teatrale MOTUS, artisti come Giulio Paolini (Premio Imperiale per la pittura), Camille Henrot (Leone d’Argento alla Biennale di Venezia), Adrian Paci, Precious Okoyomon e Gian Maria Tosatti, l politologi Nadia Urbinati e Gianfranco Pasquino, l’archeologo ed ex direttore della Scuola Normale di Pisa Salvatore Settis, la curatrice Ilaria Bonacossa, il curatore del Museo MAXXI (Roma) Francesco Stocchi, l’attivista ambientalista Anuna De Wever, nonché quattordici Accademici dei Lincei.

Tax for Humanity è un’iniziativa transnazionale indipendente che si impegna contro le diseguaglianze e le discriminazioni di ogni natura e che si riconosce nei valori democratici e nelle idee ambientaliste.

 

 

Photo: Change.org/