Da luoghi della cultura a strumenti terapeutici, il caso del planetario. La visione immersiva del cosmo riduce lo stress e aumenta la concentrazione.
Da osservatorio scientifico a spazio terapeutico: oggi il planetario si riscopre luogo di benessere, dove la contemplazione del cosmo incontra le neuroscienze e le emozioni. Un’esperienza immersiva sotto la volta stellata può infatti ridurre ansia e stress, stimolare la creatività e favorire una riconnessione profonda con se stessi. Ne parla in un articolo Tech4Future. Nel solco di una visione integrata della salute – come suggerisce l’Oms – non basta più curare i sintomi biologici: serve dare significato al vissuto emotivo della persona. In questa prospettiva, si moltiplicano i progetti che usano arte, natura e cultura come strumenti di cura. Il planetario, con le sue tecnologie immersive e narrative, si inserisce perfettamente in questo filone. A dimostrarlo sono anche i dati: la ricerca Asba dell’Università di Milano-Bicocca ha rilevato una riduzione del 25% nei livelli di ansia e stress nei partecipanti a sessioni di mindfulness in una pinacoteca. E sempre più Paesi riconoscono il valore terapeutico della fruizione culturale: in Canada e nel Regno Unito i medici possono prescrivere visite museali gratuite come parte del percorso di cura. Nel planetario, la scienza diventa racconto personale. L’osservazione delle stelle stimola riflessioni esistenziali, calma il sistema nervoso e apre spazi di introspezione. È un’esperienza che parla al cuore e alla mente, in cui cultura e tecnologia si fondono per generare benessere. Perché, forse, non sempre ci sono persone da guarire, ma storie da riscrivere. E la cultura può essere la medicina più potente per farlo.
Fonte: Superabile.it
Photo: Superabile.it