La dialisi a domicilio solo per un paziente su dieci

Centri di dialisi
Centri di dialisi

L’offerta delle strutture pubbliche di dialisi: insufficiente e random

Sono oltre 5 milioni gli italiani che soffrono di insufficienza renale cronica. Per 50.000 di loro, quando i reni non riescono più a ripulire da soli il sangue dalle tossine, inizia il percorso della dialisi: 156 giorni all’anno in ospedale, circa 3 volte a settimana, fino a 4 ore per volta. L’alternativa all’emodialisi è la dialisi peritoneale, che si può eseguire a casa e anche di notte, ma viene concessa solo a 1 paziente su 10, il 9,5%, quasi 4.300 persone. La dialisi “a domicilio” è solo per 1 paziente su 10. Dei quasi 1.000 centri dialisi italiani, solo i 370 centri pubblici possono offrire al paziente la doppia opzione terapeutica – emodialisi e dialisi peritoneale -, mentre i centri privati, non sono accreditati. Tra i centri pubblici soltanto 240, cioè i due terzi, consentono la libertà di scelta fra le due metodiche, ma il 45% di essi tratta meno di 10 pazienti in dialisi peritoneale.

La Dialisi Peritoneale in Italia non solo è disponibile sul territorio in maniera random, ma è sottoutilizzata, posizionando il nostro paese lontano dai i primi posti in Europa, con una prevalenza del solo 9%, contro il 20-30% dei Paesi nord-europei. Intanto il numero dei pazienti in dialisi aumenta, ogni anno 10mila pazienti in più, e anche quello di chi soffre di insufficienza renale.

Le raccomandazioni dei nefrologi

Quali sono le raccomandazioni dei nefrologi per preservare la salute dei reni?

1. Alimentazione: privilegiare una dieta bilanciata e varia

2. Sodio: impostare diete a basso-moderato contenuto di sale, ricordando che il sodio, oltre che sulla tavola, è presente in forma nascosta anche in moltissimi alimenti di consumo quotidiano.

3. Controlli di laboratorio: è consigliato sottoporsi con regolare periodicità a esami di funzionalità renale e delle urine.

4. Controllo della pressione arteriosa: l’ipertensione è riconosciuta come uno fra i principali fattori che possono contribuire all’insufficienza renale cronica. È pertanto fondamentale misurare con regolarità la pressione.