Il punto sulla tecnoassistenza sanitaria

Tecnoassistenza
Tecnoassistenza

Una soluzione e un sostegno per anziani e malati cronici

Le nuove tecnologie e la tecnoassistenza possono agire ruolo strategico in sanità per la sopravvivenza stessa di un Servizio sanitario nazionale sempre più in difficoltà ma anche per l’innalzamento degli standard dell’assistenza ai cittadini . Portare ai cittadini, sul territorio, i vantaggi delle tecnologie legate alla telemedicina, tecnoassistenza, monitoraggio a distanza e capacità d’intervenire sulle emergenze con rapidità, possibilità di offrire, da remoto, diverse prestazioni sono attività impensabili fino a pochi anni fa.

Una nuova dimensione di cura della persona

Andando più oltre, anche progettare “abitazioni smart” che consentano agli anziani e alle persone con disabilità di esser curati e rimanere a casa propria, sarebbe una grandissima opportunità per i cittadini.
Su questi temi si è tenuto un incontro dal titolo Tecnoassistenza: come assistere gli anziani a casa loro, promossa da Italia Longeva, il network dedicato all’invecchiamento attivo della popolazione, istituito dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’Irccs Inrca.

“Le tecnologie d’avanguardia sono un alleato prezioso”

“Il progressivo invecchiamento della popolazione e l’incidenza delle malattie croniche hanno impattato profondamente sugli scenari di programmazione sanitaria – ha dichiarato Vito De Filippo, sottosegretario al ministero della Salute – Ormai è evidente che il fulcro dell’assistenza non può che passare dagli ospedali al territorio, tra l’altro per consentire ai primi d’interpretare al meglio il proprio ruolo di gestori delle emergenze e delle acuzie. Ma questa metamorfosi deve essere governata al meglio, con la ridefinizione di parametri, responsabilità, ruoli e percorsi terapeutici. Le tecnologie d’avanguardia sono un alleato prezioso e imprescindibile per accompagnare questa trasformazione, condurre lo sviluppo dei nuovi processi e sostenere le attività di presa in carico e continuità assistenziale che ruoteranno attorno alla nuova domiciliarità”.

Lorenzin: “L’eHealth rappresenta una leva strategica”

La conferenza si è aperta con il messaggio del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Le sempre più favorevoli condizioni di sopravvivenza fanno registrare un incremento delle persone di 65 anni e più – ha dichiarato il ministro nella nota –. Gli ultrasessantacinquenni risultano essere i maggiori utilizzatori delle risorse sanitarie per cui il Servizio Sanitario Italiano. Ritengo che in tale contesto puntare sull’innovazione sia un passo necessario e non più rinviabile. L’eHealth rappresenta, infatti, una leva strategica che può contribuire fattivamente a conciliare la qualità del servizio con il controllo della spesa e, soprattutto, per favorire l’erogazione delle cure secondo percorsi clinico-assistenziali strutturati che possano adattarsi in modo flessibile e personalizzato ai bisogni di salute dei cittadini”.

Portare i servizi di tecnoassistenza sul territorio: una sfida tecnologica

Il tema dell’avvicinamento dell’offerta di salute ai bisogni dei pazienti è stato oggetto anche dell’intervento di Gianfranco Gensini, presidente della Società italiana di Telemedicina (Sit). “La tecnoassistenza è uno strumento per permettere all’anziano di non essere sradicato dal proprio contesto – ha detto Gensini –. Spostare l’attenzione su come migliorare l’assistenza agli anziani con strumenti, come sta avvenendo oggi, significa che i tempi per passare dalla sperimentazione all’applicazione sono maturi”.

Passare dalla sperimentazione all’applicazione

Della necessità di passare dalla sperimentazione all’applicazione di questi strumenti ha parlato anche Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva e direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia dell’Università Cattolica di Roma. “Per usare la tecnoassistenza al massimo delle sue possibilità serve un modello di riferimento e di integrazione – ha sottolineato Bernabei nel corso del suo intervento. Serve una rete. Abbiamo bisogno di un modello congruo in cui l’inserimento di queste innovazioni dia la possibilità di massimizzare il rapporto costi-benefici. Si tratta di un passo necessario per garantire un’assistenza di qualità a malati cronici ed anziani, che rappresentano la maggior parte degli accessi nelle strutture ospedaliere. Non è pensabile che l’ospedale e i Pronto Soccorso siano ancora, anche nell’immaginario collettivo, i principali ‘front office’ della sanità italiana”.

Una riflessione sulla governance della tecnoassistenza

Occorre, quindi, riflettere su una governance per la tecnoassistenza, sul sistema complessivo attraverso il quale le nuove tecnologie possono essere sfruttate al meglio per offrire servizi socio-assistenziali è la vera sfida se si vuole veramente promuovere l’assistenza territoriale.