Rapporto Istat 2015: dati sull’innovazione urbana

Rapporto Istat 2015 e innovazione urbana
Rapporto Istat 2015 e innovazione urbana

Istat: Rapporto 2015 su città, innovazione e crescita economica

Il Rapporto Istat 2015 presenta dati sull’innovazione urbana, contenuti nel rapporto su “La situazione del Paese”. Si presenta l’attuale situazione dell’innovazione italiana in chiave smart city (smart mobility, smart energy, sostenibilità ambientale, app economy). Si dice che la crescita economica e sociale dipende sempre più da quella che è definita “ossatura urbana del Paese”.  Questo 23° Rapporto annuale lega la salute economica dell’Italia allo sviluppo urbano, confermato motore della crescita. Tra gli indicatori ci sono i progetti smart city, i piani dell’economia urbana, la smart mobility, l’efficienza energetica, lo sviluppo sostenibile, i servizi al cittadino (ad esempio l’info-mobilità), l’innovazione sociale e la valorizzazione dell’ambiente. Il documento individua 503 “sistemi locali robusti e persistenti”, possibili future smart city/smart region (come nel caso delle Città metropolitane), identificati sia nel 2001 sia nel 2011: il 64% dei comuni, il 68% della superficie e il 79% della popolazione, disegnando sul territorio l’ossatura urbana del Paese. La produttività è maggiore nelle città più grandi, rispetto al resto del territorio e si traduce in benessere per i residenti urbani: le Città del Centro-nord, ma anche la Città diffusa del Nord-est e del Centro, presentano un vantaggio in termini di reddito imponibile annuo. I centri urbani, si legge nel Rapporto, sono sempre più orientati verso scelte smart e una gestione eco-sostenibile dell’ambiente urbano. Circa due terzi delle amministrazioni comunali hanno fatto acquisti verdi nel 2013, applicando criteri ambientali a favore della sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione.

Innovazione e smart mobility

L’innovazione legata alla smart mobility è sempre più vincente laddove c’è la disponibilità di sistemi di info-mobility. I sistemi di pagamento elettronico della sosta sono presenti in 41 città; le applicazioni per dispositivi mobili in 20; gli avvisi sul traffico via SMS in otto città, l’acquisto di titoli di viaggio on line in 25; le paline elettroniche alle fermate dei mezzi pubblici in 50. In tema di smart energy il 30% dei capoluoghi (soprattutto del Nord) ha installato punti di ricarica su strada per i veicoli elettrici. L’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica appare migliorata: utilizza lampade a LED il 4,8% dei punti luce delle città, con un incremento del 40% in un anno. Tra i grandi comuni, la generalità di quelli del Centro-nord mostra buone performance per l’utilizzo di applicazioni smart a vantaggio della qualità dell’ambiente e dei servizi ambientali (offerta di sistemi di infomobilità, disponibilità di punti ricarica per veicoli elettrici o iniziative per un utilizzo più efficiente dell’energia). Nel Mezzogiorno si qualificano positivamente Catania e Bari. Le città smart si distinguono anche per la proposizione di progetti di innovazione eco-sociale. Gli orti urbani sono presenti in 57 città, mentre per promuovere la sicurezza alimentare 78 comuni hanno scelto l’acquisto di alimenti biologici certificati per le mense delle scuole comunali. Nell’area della mobilità sostenibile, 63 città hanno istituito Zone 30 (dove viene privilegiata la mobilità pedonale e delle biciclette); in 58 città, prevalentemente del Centro-nord, è attivo un servizio di bike sharing e in 22 capoluoghi, anche in questo caso concentrati al Nord, i cittadini possono utilizzare il car sharing.