Nuovi LEA: fare riferimento all’autismo

Livelli Essenziali di Assistenza 2016
Livelli Essenziali di Assistenza 2016: manca l’autismo

Mettere in maggiore evidenza l’autismo

Nuovi LEA: fare riferimento all’autismo: lo dichiara il  sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca e presidente della FIA (Fondazione Italiana Autismo) che ha detto alla stampa: «Ritengo necessario fare riferimento esplicito all’autismo nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): solo così, infatti, potremo garantire trattamenti basati sulle evidenze e in coerenza con la Linea Guida n. 21 dell’Istituto Superiore di Sanità. L’autismo può diventare in questo modo un apripista, un modello, affinché si prevedano le stesse garanzie anche per altre condizioni di fragilità presenti nei disturbi del neurosviluppo». Nel 2015 sono stati fatti importanti passi avanti a livello normativo per questo disturbo, grazie alla Legge 134/15 “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”.  E’ ora però necessario un aggiornamento dei LEA per dare risposte più chiare a chi è affetto da questo disturbo e alle loro famiglie.

Aggiornamento dei LEA

A proposito dell’aggiornamento dei LEA Sanitari (Livelli Essenziali di Assistenza), il cui schema di Decreto sembra ormai in dirittura d’arrivo, nei giorni scorsi la  presidente dell’ANGSA, l’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), aveva dichiarato tra l’altro che «i Livelli Essenziali di Assistenza presentati nei giorni scorsi non soddisfano affatto le aspettative delle famiglie con soggetti con autismo, perché dimenticano, fra l’altro, la Legge sull’autismo approvata lo scorso anno. Si rendono perciò necessarie alcune integrazioni, ancor oggi possibili nel passaggio al Parlamento del provvedimento».

Cosa cambia per i medici con i nuovi LEA? Non ci saranno sanzioni, come già previsto da una delle modifiche introdotte in questi mesi; oltre a ciò viene ribadita la libertà di prescrivere secondo necessità e coscienza. Infatti, il medico potrà continuare a prescrivere tutto quello che riterrà necessario alla salute dei cittadini. Invece dell’obbligo da parte del medico di scrivere delle note nella ricetta, quindi, sarà sufficiente soltanto indicare il quesito diagnostico. In più, si monitorerà l’operato complessivo dei prescrittori, non più la singola prescrizione.

 

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